Allergie: diagnosi e trattamento.


Allergie: diagnosi e trattamento.

L’allergia è un fenomeno tipico del nostro tempo ed è in notevole aumento interessando circa il 20% degli italiani. Negli ultimi decenni l’età di comparsa e la progressione della gravità dei sintomi sono mutati e divenuti alquanto strani.

Per allergia si intende la reazione anomala del nostro sistema immunitario a determinate sostanze considerate dannose, dette allergeni. In pratica, l'eccessiva risposta anticorpale scatenata dal sistema immunitario verso allergeni quali ad esempio pollini, polvere, spore, muffe ma anche determinati tipi di cibo, alcuni materiali, acari e altri insetti, che per la maggior parte delle persone risultano innocui. 
Tra i fattori scatenanti maggiormente responsabili delle reazioni allergiche troviamo: allergeni presenti nell'aria, alcuni alimenti ingeriti, punture di insetti e farmaci.

Le manifestazioni allergiche possono essere più o meno gravi e riguardare i suddetti tessuti:

  • La "febbre da fieno" (o rinite allergica): è una forma meno grave a carico della mucosa nasale, degli occhi e dei bronchi; si manifesta come un raffreddore caratterizzato da starnuti ripetuti, tosse, naso che cola o congestione nasale e prurito alla gola;
  • Le congiuntiviti allergiche: comportano prurito alle congiuntive, gonfiore, arrossamento e lacrimazione profusa;
  • La patologia asmatica: forma più grave che prelude ad un graduale restringimento delle vie aeree, con difficoltà progressiva a respirare o respiro sibilante, senso di oppressione al petto o dolore e tosse; si può intervenire in diversi modi, con broncodilatatori per stadi lievi o corticoidi in stadi più gravi;
  • I sintomi allergici più comuni a carico dell'apparato cutaneo sono:
    • Orticaria, caratterizzata da pomfi arrossati accompagnati da forte prurito;
    • Eczemi e dermatiti da contatto con eruzioni pruriginose e macchie rosse.
  • L'intolleranza alimentare è una reazioni al cibo, la differenza è che i sintomi manifestati dal paziente in questo caso non sono dovuti al sistema immunitario.

La diagnosi delle allergie

Per la diagnosi di allergia possono essere effettuati vari tipi di test:
  • Prick test: la cute viene perforata da un ago per consentire la penetrazione dell'allergene; se dopo 20 minuti intorno al punto dell'iniezione si genera un ponfo rosso e caldo significa che il soggetto è sensibile.
  • Test di provocazione: consiste nell'applicazione diretta dell'allergene a livello oculare, nasale e bronchiale e nella valutazione della risposta dell'organismo all'allergene stesso.
  • Patch test: consiste nell'applicazione sulla pelle di cerotti contenenti estratti allergizzanti.
  • Rast test o test di radio-allergo-assorbimento: consiste nella ricerca nel sangue di specifici anticorpi (le IgE, o immunoglobuline E).
  • Prick by prick, utilizzato nel caso delle allergie alimentari, si basa sull'impiego diretto dell'alimento ritenuto allergizzante.

Test Cutanei (o prick test)

Una piccola quantità di estratto allergenico viene posta sulla superficie della cute (solitamente il versante interno dell’avambraccio) e fatta penetrare nella pelle attraverso una piccola scalfittura effettuata con una lancetta sterile.
Se la reazione è positiva, dopo pochi minuti nella sede del test, si forma un pomfo (piccolo rigonfiamento del tutto simile ad una puntura di zanzara), circondato da una zona arrossata (eritema) più o meno ampia. Talvolta si può manifestare anche prurito. La semplice positività ad un allergene costituisce uno stato di sensibilizzazione, ma questo non significa che il paziente sia effettivamente “allergico”.
Si parla di allergia solo se c'è corrispondenza tra la positività del test e la comparsa di sintomi specifici causati dall'esposizione a quell'allergene.

Esami di laboratorio (dosaggio IgE specifiche su siero)

In alcuni casi specifici, in particolare quando i test cutanei non sono affidabili o non possono essere eseguiti, l'allergene cui il paziente è sensibilizzato può essere individuato con esami di laboratorio, tramite un'analisi del sangue per la ricerca di anticorpi specifici per gli allergeni, definiti immunoglobuline E (IgE) specifiche.

Test di provocazione

Il test di provocazione ha lo scopo di riprodurre, in circostanze controllate e solitamente in “ambiente protetto”, la reazione che si presenta al contatto tra allergene e sistema immunitario del paziente. A tal fine si pone una piccola quantità di allergene a contatto con la mucosa del paziente (ad es. sulle mucose nasali o nel sacco congiuntivale), oppure lo si fa respirare in soluzione acquosa attraverso un nebulizzatore (come aerosol) o lo si fa assumere per bocca (nel caso delle allergie alimentari). In questo modo si cerca di provocare una vera e propria reazione allergica: se il risultato del test è positivo è stato trovato l'allergene a cui il paziente è sensibile.

Il trattamento delle allergie

I farmaci che sono in grado di alleviare i sintomi dell'allergia includono:

  • Antistaminici: consentono di alleviare sintomi come prurito, starnuti e congestione nasale e agiscono contrastando la formazione dell'istamina, prodotta dal sistema immunitario e attiva durante la reazione allergica.
  • Corticosteroidi locali (spray nasali): possono ridurre i sintomi associati all'infiammazione a carico delle alte vie respiratorie.
  • Decongestionanti: possono essere utilizzati per brevi periodi, per fornire rapido sollievo alla congestione nasale.
  • Antileucotrieni: bloccano l'azione di alcune sostanze chimiche del sistema immunitario che causano alcuni sintomi, come la formazione di muco in eccesso e la congestione nasale. Questi farmaci si sono dimostrati efficaci anche nel trattamento dell'asma allergico.

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