Dipendenza dall’alcol: l'Italia si affida all’Osservatorio Nazionale Alcol (Ona)


Dipendenza dall’alcol: l'Italia si affida all’Osservatorio Nazionale Alcol (Ona)

Sono oltre 8 milioni e 600mila i consumatori a rischio di avere una dipendenza da alcol in Italia e oltre 64.500 le persone alcoldipendenti prese in carico dai servizi sanitari nel 2020.

L’alcolismo è caratterizzato da un forte desiderio di assumere bevande alcoliche, dall’incapacità di rinunciare a bere e di controllarsi nella quantità che se ne assume, anche quando questo tipo di comportamento porta all’instaurarsi di situazioni problematiche sul piano sociale, familiare, scolastico e lavorativo, o si ripercuote negativamente sulla salute.
Le cause dell’alcolismo possono essere varie e affondano le sue radici in varie situazioni della vita di una persona che, col tempo, si sono trasformate in un vero e proprio problema.
Può trattarsi di una fragilità caratteriale, di un problema sul lavoro, di una difficoltà in ambito scolastico oppure di un forte dispiacere legato ad un lutto o ad una rottura di tipo sentimentale, ma sta di fatto che solamente ponendovi rimedio la persona potrà liberarsi dall’alcol una volta e per tutte.

Le statistiche sul consumo di alcol in Italia

Secondo i dati ISTAT nel corso del 2020 il 66,4% della popolazione italiana di 11 anni e più ha consumato almeno una bevanda alcolica (pari a 36 milioni e 56 mila persone), con una prevalenza maggiore tra i maschi (77,2%) rispetto alle femmine (56,2%). Il 20,6% dei consumatori (11 milioni 215 mila persone) beve quotidianamente (31% tra i maschi e 10,9% tra le femmine). Sono alcuni dei dati contenuti nella nuova Relazione al Parlamento sull’alcol.
Nell’anno 2020 è stabile, rispetto all’anno precedente, il consumo nell’anno (66,8% nel 2019 e 66,4% nel 2020); analogo andamento per il consumo giornaliero (20,2% nel 2019 e 20,6% nel 2020), mentre continua ad aumentare il consumo fuori pasto (30,6% nel 2019 e 31,7% nel 2020) ed in lieve diminuzione il consumo occasionale (46,6% nel 2019 e 45,7% nel 2020).
La prevalenza dei consumatori a rischio mostra che nel 2020 il 22,9% degli uomini e il 9,4% per donne di età superiore a 11 anni, per un totale di oltre 8.600.000 individui (M=6.000.000, F=2.600.000), non hanno seguito le indicazioni di salute pubblica. L’analisi per classi di età mostra che la fascia di popolazione più a rischio per entrambi i generi è quella dei 16-17enni, seguita dagli anziani ultra 65enni. Pertanto, circa 800.000 minorenni e 2.600.000 ultra sessantacinquenni, sono individui da considerare a rischio per patologie e problematiche alcol-correlate.

Il ruolo dell'Osservatorio Nazionale Alcol (Ona)

L’Osservatorio nazionale alcol (Ona) è dal 1998 il riferimento formale e ufficiale dell’Istituto superiore di sanità per la ricerca, la prevenzione e la formazione in materia di alcol e problematiche alcol-correlate. Dal 2005, in collaborazione con il ministero della Salute l’Ona realizza e dissemina iniziative di comunicazione e sensibilizzazione sulle tematiche alcol-correlate.
Garantisce un continuo collegamento e confronto con le iniziative europee e internazionali, avendo il ruolo di focal point dell’Oms da cui è stato designato World Health Organization - collaborating centre (Who-CC) per quanto riguarda le tematiche alcol-correlate, epidemiologiche e di salute pubblica, che realizza con attività di:

  • comunicazione, informazione e sensibilizzazione

  • formazione

  • prevenzione

  • promozione della salute.

L'Ona inoltre, fornisce all’Organizzazione mondiale della sanità le evidenze disponibili a livello nazionale sul consumo di alcol, sulle conseguenze e le politiche di intervento.
Fornisce consulenza tecnico-scientifica al ministero della Salute, alle Regioni e alle Aziende sanitarie locali e collabora con questi alla realizzazione di campagne di prevenzione e iniziative di promozione della salute che ha la responsabilità di diffondere e realizzare in attuazione della legge quadro 125/2001.

Monitoraggio e indicatori

Dal 2006 l’Ona è impegnato in attività di raccolta e analisi centralizzata di flussi informativi e dati relativi all’impatto del consumo dannoso e rischioso di alcol in Italia e nelle Regioni, in supporto all’implementazione delle attività del Piano nazionale alcol e salute.

La costante valutazione dei sistemi di monitoraggio dei dati consente la definizione di standard nazionali e regionali che sono valutati e comparati con quelli europei e internazionali attraverso un core set di indicatori condivisi, idonei a monitorare i trend temporali di consumo e valutare adeguati interventi di prevenzione e politiche sanitarie.

I dati del monitoraggio confluiscono nel Piano statistico nazionale con la statistica derivata Iss-34 ISS-00034 - Monitoraggio dell'impatto del consumo di alcol sulla salute in Italia in supporto all'implementazione del Piano nazionale alcol e salute. Aggiornati ed elaborati i dati pubblicati come rapporto Istisan confluiscono (legge 125/2001, pdf 134 kb) nella Relazione annuale del Ministro della salute al Parlamento.

Attività europee e internazionali

L’Ona designato dal ministero della Salute nel 2007 quale rappresentante unico governativo italiano nel Cnapa della Commissione europea, ha avuto anche il riconoscimento di rappresentante unico nello “European Alcohol and Health Forum” della Commissione europea e nel “Working Group Alcohol and Health

L’Ona - membro dell’Alcohol Policy Network in Europe (Apn) dal 2014 condivide conoscenze, esperienze ed opinioni sulle questioni relative alle politiche in materia di alcol nei contesti di sanità pubblica, presentando aggiornamenti annuali relativi alle politiche sull’alcol e alla ricerca.

Il 20 gennaio 2023 si è conclusa la consultazione dell’OMS con le associazioni professionali e il mondo accademico sull’implementazione del piano d’azione globale sull’alcol 2022-2030. Questo Piano mira a promuovere l’attuazione della strategia globale sulle bevande alcoliche e sfruttare le evidenze disponibili, e il know-how politico, nel controllo dell’alcol e nell’affrontare i danni associati al suo consumo. Il Piano è parte della più ampia strategia mondiale di lotta alle malattie cronico-degenerative, azione principe dell’Agenda 2030 della Nazioni Unite e degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals) che prevedono la riduzione del 10% del consumo rischioso e dannoso di alcol entro il 2025. 

Immagine Paziente dottore

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