Il cuore delle donne: le ripercussioni patologiche


Il cuore delle donne: le ripercussioni patologiche

Per prevenire le malattie cardiovascolari nelle donne, ecco 10 informazioni poco note sul cuore delle donne che possono aiutare a conoscere e quindi a prevenire le malattie cardiovascolari.

Il cuore delle donne, di minor peso rispetto a quello maschile, ha anche una diversa composizione proteica e un differente funzionamento delle arterie. E' risaputo che le differenze biologiche tra uomini e donne interessano tutto il metabolismo e non possono che riguardare anche il muscolo cardiaco e, di conseguenza, la maggiore o minore predisposizione verso determinate malattie. Le ripercussioni dal punto di vista patologico riguardano principalmente le arterie coronariche che, nel cuore femminile, entrano in spasmo più facilmente. In effetti, è appurato che le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte per le donne

Quali sono i principali fattori di rischio per la donna?

Se in età fertile il cuore della donna è protetto dagli estrogeni, ormoni che lo tutelano dalle alterazioni patologiche delle arterie, dopo la menopausa aumenta il rischio di incorrere in eventi cardiovascolari, favoriti dall'insorgere di ipertensione, diabete, obesità e sindrome metabolica.
A questi si aggiungono l'aumento del colesterolo, dei trigliceridi e della glicemia che portano a una distribuzione adiposa a modello androide, e dunque particolarmente predisposta a infarti e ictus. Anche i sintomi di alcune patologie cardiache sono spesso meno evidenti.

Per quanto riguarda l'infarto, ad esempio, si tratta per lo più di debolezza, nausea, vomito, difficoltà respiratoria, esaurimento, mal di schiena o dolori al costato: segnali fuorvianti che possono tardare il riconoscimento dell'ischemia cardiaca e dunque, il pronto intervento.
Le cattive abitudini, infine, possono essere fatali al gentil sesso. Studi recenti hanno infatti dimostrato che il cuore delle donne è molto più vulnerabile di quello maschile rispetto ai rischi connessi al fumo.
Le sigarette, che accelerano per entrambi i sessi il processo di arteriosclerosi, hanno un effetto cinque volte maggiore sul muscolo cardiaco femminile in termini di progressione di danno alle arterie.

Ecco 10 informazioni poco note sul cuore delle donne che possono aiutare a conoscere e quindi prevenire le malattie cardiovascolari.

1- I fattori di rischio impattano più sulle donne che sugli uomini

È stato dimostrato che alcuni dei principali fattori di rischio cardiovascolare (familiarità, fumo, ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, diabete, sovrappeso, sedentarietà) impattano in misura maggiore sul genere femminile rispetto al maschile. Per esempio le donne che fumano sono esposte 5 volte di più al rischio di infarto miocardico rispetto agli uomini fumatori.

2- Esistono più fattori di rischio per le donne

Sono stati identificati dei potenziali fattori di rischio cardiovascolare aggiuntivi per le donne rispetto agli uomini, come le malattie autoimmuni, l’anemia e la sindrome metabolica.

3- La prima causa di morte per le donne sono le malattie cardiovascolari

Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte nella popolazione femminile in Europa, Italia inclusa, e la loro incidenza è largamente superiore a ogni altra causa di morte, incluso il tumore della mammella.

4- La malattia coronarica si presenta con ritardo

Le donne sviluppano la malattia coronarica con un ritardo di circa 10 anni rispetto agli uomini, in una fase della vita in cui si presentano di solito maggiori comorbidità (diabete, insufficienza renale, vasculopatia periferica, ecc.) che complicano il decorso e la gestione della malattia.

5- L’infarto per gli uomini e per le donne non si presenta allo stesso modo

L’infarto per le donne si presenta in maniera diversa rispetto agli uomini: spesso vi è assenza dei sintomi tipici (dolore al petto con irradiazione al braccio sinistro), con conseguente ritardo nell’accesso al Pronto Soccorso, aumentando così il rischio di morte.

6- Per le donne la rivascolarizzazione è più complessa

L'angina si manifesta in forma più severa; inoltre si osserva una minore prevalenza di malattia dei grossi vasi, fatto che comporta maggiori difficoltà tecniche nelle procedure di rivascolarizzazione, sia chirurgica sia percutanea.

7- La gravidanza può creare problemi al cuore

La gravidanza e le sue eventuali complicanze (ipertensione, diabete) aumentano il rischio di malattie cardiache nella madre e a volte anche nel feto.

8- La menopausa, anche

La menopausa comporta la scomparsa dell’effetto protettivo esercitato durante l’età fertile dagli estrogeni con conseguente incremento della prevalenza di alcuni fattori di rischio (oltre il 50% delle donne sviluppa ipertensione ed ipercolesterolemia, più del 60% sono in sovrappeso o francamente obese) e quindi delle malattie cardiovascolari.

9- Depressione, ansia e stresso per le donne possono provocare il crepacuore

Oltre alla depressione, ansia e stress costituiscono fattori di rischio cardiovascolare con maggior impatto sul sesso femminile. In particolare, possono essere responsabili della sindrome di Tako-Tsubo, che può essere descritta come una forma di infarto tipicamente femminile caratterizzato da una transitoria dilatazione apicale del ventricolo sinistro e che, a differenza dell’infarto tradizionale, non corrisponde a un’ostruzione delle principali arterie coronariche. Il fattore determinante è rappresentato da una condizione di stress psichico acuto con immissione in circolo di elevate quantità di catecolamine (lutto, panico,ecc) per cui è nota anche come “sindrome del crepacuore”.

10- Spesso le donne non vengono indirizzate alla riabilitazione

Dopo un evento acuto (infarto, angioplastica coronarica, intervento di by pass aorto-coronarico, episodio di scompenso, ...) le donne vengono indirizzate ad un programma di riabilitazione in misura significativamente inferiore (circa il 20% in meno) rispetto al genere maschile, pur essendo stato dimostrato che possono beneficiare di un programma strutturato basato su attività fisica ed educazione sanitaria almeno quanto gli uomini.

 

FONTE:  Dott.ssa Paola Centeleghe, responsabile della struttura semplice di Cardiologia Riabilitativa dell’ASST Gaetano Pini.

Immagine Paziente dottore

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