Pressione arteriosa e ipertensione.


Pressione arteriosa e ipertensione.

La maggior parte dei casi di ipertensione è dovuta ad abitudini di vita non corrette. Fin dalla giovane età è consigliabile mantenere la pressione arteriosa a livelli desiderabili seguendo alcune semplici regole di comportamento.

La pressione arteriosa è la spinta che il cuore esercita per mettere in circolo il sangue attraverso i vasi. Sono due i valori di pressione arteriosa che vengono misurati per tenere sotto controllo il nostro stato di salute:

  • pressione sistolica, Il primo numero, che è anche il valore più alto (massima); indica la pressione nelle arterie in corrispondenza del battito cardiaco (quando il muscolo cardiaco si contrae);
  • pressione diastolica, Il secondo numero, che è invece il valore più basso (minima); indica la pressione nelle arterie tra un battito ed il seguente, quando il muscolo cardiaco si rilascia e il cuore si riempie di sangue.

La pressione massima (sistolica) dipende quindi dall'efficienza della pompa cardiaca (quantità di sangue espulso ad ogni contrazione) e dall'elasticità delle pareti delle arterie. In condizioni normali la pressione massima o sistolica è pari a 120 mmHg. Quando il lume delle arterie si restringe o diminuisce l'elasticità delle pareti, il sangue incontra maggiori difficoltà a scorrere e la pressione massima aumenta oltre i valori normali.

La pressione minima (diastolica) è riferita quando lo svuotamento del cuore termina e inizia la fase di riempimento (diastole). In questo periodo il flusso del sangue nelle arterie diminuisce così come la pressione che raggiunge il suo valore minimo un attimo prima dell'inizio della nuova sistole. La pressione arteriosa minima dipende quindi dalla resistenza che il sangue incontra nei tessuti periferici. Tanto più il flusso viene ostacolato e tanto più lentamente la pressione scende. In questa situazione il valore minimo che si raggiunge prima della successiva sistole è superiore al valore normale di 80mm Hg.

Le fluttuazioni della pressione arteriosa

La pressione arteriosa subisce diverse oscillazioni nel corso della giornata e, in un paziente sano, ha valori fisiologicamente più bassi durante il sonno e nelle prime ore del mattino. Le fluttuazioni dipendono anche da:

  • attività fisica;
  • temperatura;
  • stato d’animo;
  • età;
  • sesso;
  • patologie presenti.

Ipertensione 

E' una condizione patologica caratterizzata dalla presenza costante (non occasionale) di livelli pressori a riposo superiori alla normalità. In altre parole, l'ipertensione è uno stato in cui la pressione arteriosa a riposo è costantemente superiore alla norma.

L'ipertensione è una tra le malattie più diffuse nei Paesi industrializzati; colpisce, infatti, circa il 20% della popolazione adulta e rappresenta uno dei maggiori problemi clinici dei tempi moderni. Nella maggior parte dei soggetti l’ipertensione è completamente asintomatica; questo porta a sottovalutare il proprio stato di salute e a rischi maggiori di complicanze ed effetti collaterali. L’ipertensione viene per questo motivo definita un “killer silenzioso” dall’Oms. Qualora dia sintomi, sono comuni:

  • mal di testa
  • cardiopalmo
  • fame d’aria
  • dolore toracico
  • epistassi.

Gradi di Ipertensione

Esistono diversi gradi di ipertensione:

  • Quando l'aumento pressorio supera i 130/85 mmHg ma è inferiore ai 139/89 mmHg, il grado di ipertensione è lieve e la condizione in atto è detta più propriamente pre-ipertensione;
  • Quando l'incremento pressorio supera i 140/90 mmHg ma è inferiore ai 159/99 mmHg, il grado ipertensione è tra il lieve e il moderato, e la condizione risultante prende il nome di ipertensione allo stadio 1;
  • Quando l'incremento pressorio oltrepassa i 160/100 mmHg ma rimane al di sotto dei 179/109 mmHg, il grado di ipertensione è tra il moderato e l'elevato e la condizione in corso è conosciuta come ipertensione allo stadio 2;
  • Infine, quando l'incremento pressorio è maggiore o uguale a 180/110 mmHg, il grado di ipertensione è elevato e la condizione che risulta assume il nome di ipertensione allo stadio 3 o crisi ipertensiva.

Maggiore è il grado di ipertensione e più lo stato di salute del paziente interessato è preoccupante.

Cause e fattori di rischio dell’ipertensione

Le cause dell’ipertensione sono da ricercare nelle patologie pre-esistenti, in malattie cardiovascolari, in una predisposizione genetica o famigliarità. Più spesso, essa è legata a fattori di rischio quali: il fumo, l’abuso di alcol, una dieta scorretta, l’assenza di attività fisica, alti livelli di colesterolo, un diabete mellito mal gestito, l’obesità ed infine una condizione stressante persistente.

L’ipertensione, associata ad altre malattie croniche come diabete, ipercolesterolemia o insufficienza renale, comporta un aumento esponenziale dei rischi connessi alla pressione arteriosa e un aumento del rischio di sviluppare infarto cardiaco e infarto cerebrale.

Rischi correlati all’ipertensione

All’aumentare della PA, aumentano i rischi di danni cardiaci, ai vasi e a molti organi, in particolare cervello e reni. Inoltre, un’ipertensione incontrollata è strettamente correlata al rischio di infarto cardiaco ed ictus ischemico. A lungo termine può anche causare l’insorgenza di aneurismi, disfunzione renale e cecità.

Prevenire e trattare l’ipertensione

Una volta che si è a conoscenza dei fattori di rischio che causano l’ipertensione, facilmente si comprende come ci si deve comportare per poterla prevenire. In linea generale, uno stile di vita sano, senza fumo e alcol, con una dieta sana e dell’attività fisica, sono gli elementi essenziali per poter agire in maniera preventiva.

In età adulta è fondamentale il controllo routinario della pressione, in particolar modo con l’aumentare dell’età. Un riscontro occasionale di PA elevata deve essere un campanello d’allarme e spingere ad indagare se è un problema temporaneo o persistente che necessita di modifiche nello stile vita, o l’assunzione di terapia. Infatti, talvolta il semplice cambiamento dello stile di vita è sufficiente a comportare una progressiva diminuzione della PA, senza dover ricorrere alla terapia.

Come mantenere la pressione arteriosa a un livello favorevole

La maggior parte dei casi di ipertensione è dovuta ad abitudini di vita non corrette. Fin dalla giovane età è consigliabile mantenere la pressione arteriosa a livelli desiderabili seguendo alcune semplici regole di comportamento.

Avere un’alimentazione sana, in particolare:

  • limitare il consumo del sale. Ridurre il consumo quotidiano di sale di circa 5 grammi al giorno può abbassare la pressione di circa 5 mmHg. Per le esigenze del nostro organismo, è sufficiente la quantità di sale già contenuta naturalmente negli alimenti
  • mangiare molta frutta e verdura. Frutta e verdura sono ricche di potassio, una sostanza che aiuta a mantenere bassa la pressione
  • mangiare meno
  • moderare il consumo di caffè.

Praticare regolarmente attività fisica. Praticare, con regolarità, un’attività fisica di moderata intensità (bastano 30 minuti di cammino a passo svelto al giorno) aiuta a mantenere la pressione arteriosa a livello favorevole.

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Immagine Paziente dottore

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