Soffio al cuore: sintomi, cause e terapie


Soffio al cuore: sintomi, cause e terapie

Un soffio al cuore innocente non comporta limitazioni nell’attività fisica o sportiva, proprio perché non è correlato ad alcuna patologia strutturale cardiaca o valvolare. Con un soffio patologico occorre ridurre l’intensità dell’attività fisica.

Con il termine di "soffio al cuore" si definisce quel rumore anomalo prodotto dal passaggio del sangue attraverso le valvole cardiache. In molti casi non necessita di alcuna cura, tuttavia, può essere la spia di un problema cardiaco da analizzare e controllare nel tempo.

Prevalentemente sono due i tipi di soffio al cuore:

  • innocente;

  • anomalo.

Il soffio al cuore “innocente”, altresì detto benigno o funzionale, è causato da un’elevata velocità del transito del sangue attraverso le strutture cardiache, scatenato banalmente da un aumento del metabolismo basale o da un incremento della gittata cardiaca. Questo tipo di soffio non è associato ad anomalie cardiache e si può verificare in alcune condizioni:

  • in presenza di anemia, febbre o stress eccessivo;

  • in gravidanza;

  • in caso di eccessivo funzionamento della tiroide (ipertiroidismo);

  • nei soggetti sportivi sani;

  • nei soggetti magri.

Il soffio al cuore "anomalo" è quello causato nella maggior parte dei casi da disturbi a carico delle valvole cardiache o del muscolo cardiaco, che si sviluppa come conseguenza di altre malattie, infezioni o semplicemente dell’invecchiamento. In questo caso molto spesso è accompagnato da una serie di sintomi che diventano più o meno manifesti soprattutto in base alla gravità della patologia che lo  causa o alla velocità con la quale essa evolve.

I sintomi che possono comparire sono:

  • mancanza di fiato (dispnea);

  • gonfiori agli arti inferiori 

  • aumento improvviso del peso

  • fegato ingrossato

  • turgore delle vene del collo

  • tosse cronica

  • palpitazioni

  • dolore toracico da sforzo

  • vertigini o svenimenti

  • colore bluastro (cianosi) della cute, soprattutto a livello delle dita e delle labbra

  • scarso appetito, disturbi di crescita, eccessiva magrezza (nei neonati o bambini piccoli).

Fattori di rischio del soffio al cuore

Vi sono fattori di rischio che aumentano la possibilità che si sviluppi un soffio cardiaco. Tra questi:

  • storia familiare di cardiopatia valvolare, se familiari consanguinei hanno avuto una cardiopatia valvolare la probabilità di avere un difetto del cuore o un soffio aumenta

  • condizioni mediche, come la pressione alta (ipertensione arteriosa) non curata, l'ipertiroidismo, l'infezione del rivestimento interno del cuore (endocardite), l'elevata pressione del sangue nei polmoni (ipertensione polmonare), la secrezione di ormoni da parte di cellule tumorali (sindrome da carcinoide), sindrome ipereosinofila (una malattia rara), alcune malattie croniche (lupus eritematoso e artrite reumatoide), il muscolo del cuore indebolito o una storia di febbre reumatica

Fattori di rischio per il bambino sono:

  • alcune malattie presenti durante la gravidanza, come il diabete non ben controllato e l'infezione da rosolia, possono aumentare il rischio per il bambino di sviluppare una cardiopatia congenita o un soffio

  • alcune medicine, droghe illegali o alcol, assunte dalla mamma durante la gravidanza possono causare una cardiopatia coronarica nel feto

Diagnosi

In base alle caratteristiche del rumore percepito il cardiologo è solitamente in grado di diagnosticare con facilità la reale entità del problema. In ogni caso esistono degli esami specifici come l'ecocardiogramma tradizionale e l'ecocolordoppler in grado di confermare o meno la diagnosi clinica. Questi potenti mezzi diagnostici sono in grado di evidenziare entità direzione e velocità di del flusso anomalo attraverso gli apparati valvolari

Ecografia ed ecocolordoppler vengono impiegati come mezzi di conferma diagnostica per cui la loro prescrizione non dovrebbe spaventare troppo il paziente.

A volte può accadere che un soffio assolutamente fisiologico (presente fin dalla nascita) si possa ascoltare con difficoltà e che venga diagnosticato tardivamente, magari in età adulta, durante una visita di controllo.

Terapia

Un soffio cardiaco innocente di solito non ha bisogno di alcuna cura perché il cuore è normale. Se è causato da febbre o da ipertiroidismo, scomparirà con la guarigione dalla malattia.
Se il soffio è anomalo potrebbe non essere necessaria alcuna cura e il medico potrebbe chiedere controlli periodici. Se, invece, la terapia fosse necessaria la sua scelta dipenderà dal problema cardiaco alla base del soffio e potrà comprendere l’impiego di farmaci o della chirurgia.

Farmaci

Il farmaco che il medico prescriverà dipende dal tipo di problema al cuore. Tra i medicinali utilizzati:

  • farmaci che prevengono i coaguli di sangue (anticoagulanti), come aspirina, warfarin  o clopidogrel. Gli anticoagulanti prevengono la formazione di coaguli di sangue nel cuore e, quindi, la comparsa di infarto o ictus

  • diuretici, medicinali che favoriscono l'eliminazione dei liquidi in eccesso dal corpo: aiutano a curare altre condizioni che possono aggravare un soffio cardiaco come, ad esempio, la pressione arteriosa alta

  • ACE-inibitori, farmaci che abbassano la pressione arteriosa. La pressione alta, infatti, può peggiorare la condizione che causa il soffio al cuore

  • statine, medicinali che aiutano ad abbassare il livello del colesterolo nel sangue: averlo elevato può aggravare alcuni problemi delle valvole cardiache e anche i soffi al cuore

  • betabloccanti, farmaci che abbassano la frequenza cardiaca e la pressione del sangue

Chirurgia

Alcuni problemi alle valvole cardiache non possono essere curati solo con i farmaci, per cui il medico potrebbe raccomandarne la riparazione o la sostituzione.
Il trattamento chirurgico vero e proprio può riparare la valvola tramite correzione dell’apparato valvolare difettoso (lembi, anello, corde, muscoli papillari) o sostituire la valvola malata con una protesi valvolare biologica o meccanica. La scelta del tipo di protesi dipende da tanti fattori, come la valvola da sostituire, l’età del paziente, il grado di attività fisica e di capacità funzionale, le scelte di vita della persona (eventuale gravidanza, consapevolezza di una terapia anticoagulante a vita nel caso di protesi meccaniche, minor durata delle valvole biologiche). Quando è possibile si preferisce riparare una valvola anziché sostituirla, perché la plastica valvolare è associata a un miglior mantenimento della funzione cardiaca, una miglior sopravvivenza e un minor rischio di endocardite, inoltre spesso non vi è necessità di trattamento anticoagulante.

Per saperne di più contatta uno dei nostri specialisti in Cardiologia

Immagine Paziente dottore

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