La ginecomastia: l'ingrossamento del tessuto mammario


La ginecomastia: l'ingrossamento del tessuto mammario

La ginecomastia è provocata da uno squilibrio, nell'organismo maschile, della quantità di testosterone (che controlla lo sviluppo dei tratti maschili) rispetto agli estrogeni (che controllano i tratti femminili).

E' definita ginecomastia quella condizione dovuta a un anomalo aumento della quantità di tessuto della ghiandola mammaria, di origine non tumorale, in soggetti di sesso maschile, che può interessare entrambe le mammelle o manifestarsi in modo asimmetrico; l'eccesso di tessuto è generalmente transitorio, morbido e distribuito sotto l'areola.
E' provocato da uno squilibrio ormonale, in particolare dei livelli di testosterone (deputato al controllo dello sviluppo dei tratti maschili) rispetto a quelli degli estrogeni. In altre parole, può verificarsi per una ridotta produzione di testosterone, un'aumentata produzione di estrogeni o un eccesso di prolattina. La ginecomastia può risolversi da sola ma, se persiste, possono essere utili farmaci o interventi chirurgici.

I sintomi della ginecomastia

Il sintomo principale della ginecomastia è dato dall'ingrossamento del tessuto mammario. In un momento successivo si assiste ad un ulteriore rigonfiamento associato alla deposizione di tessuto adiposo e all'aumento del tessuto ghiandolare. Altro sintomo comuene è il dolore intenso al seno, una sensazione di bruciore in ogni parte del seno e delle aree circostanti.

Le cause principali della ginecomastia

Le cause che portano all'insorgenza della ginecomastia sono numerose, tra le principali ricordiamo quelle di natura genetica, ormonale, farmacologica e quelle dipendenti da altre patologie.
Farmaci come gli steroidi anabolizzanti, i farmaci impiegati nel trattamento dell'HIV, i farmaci anti-androgeni o i farmaci antidepressivi sono solo alcuni esempi dei medicinali che possono favorire la comparsa del disturbo.
Allo stesso modo, condizioni patologiche come l'ipogonadismo o alcuni tipi di tumore possono causare squilibri ormonali che portano allo sviluppo della ginecomastia.
Alla luce di quanto finora detto, appare quindi chiaro come la principale causa della comparsa di questa condizione sia da ricercarsi nell'alterazione dell'equilibrio ormonale. In particolare viene a crearsi uno squilibrio nel metabolismo di testosterone ed estrogeni a favore di questi ultimi. L'aumento degli estrogeni e/o della sensibilità del corpo nei loro confronti può verificarsi per

  • Eccesso di testosterone: si verifica naturalmente in età puberale (ginecomastia puberale), oppure "artificialmente" in seguito all'assunzione di steroidi anabolizzanti. Il corpo cerca di proteggersi dall'eccesso di androgeni convertendone una quota in estrogeni, ormoni tipicamente femminili, responsabili tra l'altro dello sviluppo mammario.

  • Eccesso di estrogeni: si verifica naturalmente (predisposizione genetica) o a causa di sostanze promotrici, come farmaci, pesticidi ed altri agenti inquinanti.

La ginecomastia può essere causata anche dall’assunzione di farmaci, quali:

  • estrogeni

  • antiandrogeni usati per trattare il tumore o l'ingrossamento della prostata: la flutamide, la finasteride

  • spironolattone, utilizzato nella cura dell'ipertensione arteriosa, possiede attività antiandrogena

  • cimetidina, utilizzata nel trattamento dell'iperacidità gastrica

  • steroidi anabolizzanti e androgeni, prescritti dai medici per specifiche condizioni o, talvolta, utilizzati illegalmente dagli atleti per aumentare la muscolatura e migliorare le prestazioni sportive

  • farmaci utilizzati nella terapia antiretrovirale, la ginecomastia può svilupparsi negli uomini HIV-positivi che ricevono la terapia antiretrovirale con saquinavir, lopinavir o efavirenz

  • farmaci antiipertensivi ACE-inibitori (Captopril, Enalapril), calcio-antagonisti (Nifedipina, Diltiazem, Amlodipina, Felodipina, Verapamil)

  • amiodarone

  • farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale (Diazepam, Aloperidolo, Metadone, Fenotiazine)

  • farmaci per la terapia del cancro (Metotrexato, Ciclofosfamide, Cisplatino, Vincristina, Procarbazina)

  • farmaci per disturbi gastrointestinali (Omeprazolo, Domperidone, Metoclopramide)

  • fitoestrogeni, prodotti a base di soia utilizzati in elevate quantità

Droga e alcool possono causare ginecomastia, in particolare:

  • bevande alcoliche

  • anfetamine, usate per trattare il disturbo da deficit di attenzione/iperattività

  • marijuana

  • eroina

  • metadone.

Diagnosi

Il medico, oltre a una visita completa, potrà richiedere di sottoporsi a:

  • esami del sangue (in particolare esami ormonali per la valutazione della funzione testicolare, prolattina, funzione epatica a renale, funzione tiroidea)

  • ecografia mammaria (solo in casi selezionati sospetti la mammografia)

  • ecografia testicolare

Eventualmente, anche TAC, risonanza magnetica e una biopsia tessutale della mammella. L'obiettivo è trovare, quando possibile, la causa della ginecomastia ed escludere altre condizioni come la presenza di un tumore alla mammella (raro, ma non impossibile, negli uomini), la mastite (infezione del tessuto mammario) e la pseudoginecomastia.

Terapia

Nei casi di ginecomastia fisiologica non è necessario effettuare terapie perché dovrebbe regredire spontaneamente in 12-18 mesi per cui il medico può raccomandare rivalutazioni periodiche ogni tre-sei mesi. Il trattamento può essere necessario se la ginecomastia non migliora spontaneamente o se provoca dolore, sensibilità al tatto o imbarazzo.

Nei casi in cui la ginecomastia dipenda da una malattia in corso, è necessario trattare la malattia che l'ha causata. Se si stanno assumendo farmaci che potrebbero provocare la ginecomastia, il medico potrebbe consigliare di interromperli o sostituirli con un altro farmaco.

Nel caso in cui la ginecomastia non si risolva spontaneamente ed evolva verso quadri non più regredibili, oppure se le mammelle hanno dimensioni elevate (maggiori di 4 cm) e/o il paziente lamenta dolore mammario si rende necessario il trattamento medico e/o chirurgico.

Trattamento medico

Nei casi di ginecomastia dolorosa che non possono essere sottoposti a intervento chirurgico, può essere utile il trattamento con anti-estrogeni, come il tamoxifene o con inibitori dell'aromatasi, come anastrozolo. In questi casi il paziente deve essere informato che questi farmaci sono approvati dalla Food and Drug Administration (FDA) negli Stati Uniti ma non approvati per questa specifica indicazione in Europa.

Intervento chirurgico

Se il seno è significativamente ingrossato e provoca fastidio anche dopo una terapia e, soprattutto, nei casi di ginecomastia di lunga durata in cui il tessuto si è consolidato, il medico potrebbe consigliare un intervento chirurgico per rimuovere il tessuto mammario in eccesso.

Le opzioni chirurgiche sono:

  • liposuzione, rimuove il grasso del seno ma non il tessuto stesso della ghiandola mammaria

  • mastectomia, rimuove il tessuto della ghiandola mammaria. L'intervento viene spesso eseguito utilizzando solo piccole incisioni, quindi, è meno invasivo e comporta tempi di recupero inferiori

Terapia psicologica

Per gli uomini, la mammella ingrossata può provocare stress e imbarazzo. La ginecomastia può essere difficile da nascondere soprattutto nelle relazioni intime. Durante la pubertà, la ginecomastia può rendere i ragazzi vittime di bullismo. Inoltre, può rendere traumatiche attività come nuotare o cambiarsi negli spogliatoi. Si può ricorrere a consulenze psicologiche. La terapia psicologica può aiutare a evitare l'ansia e la depressione causate dalla ginecomastia. Si consiglia di rivolgersi alla propria famiglia e ai propri amici e di entrare in contatto con altre persone che hanno la ginecomastia. Parlare con uomini che hanno avuto un'esperienza simile, può aiutare.

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Immagine Paziente dottore

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