Il segnale inequivocabile che lascia presagire a un problema di diverticoli è il mal di pancia, soprattutto localizzato a sinistra, e la modalità con cui la persona va di corpo. Sono delle sacche che si trovano nella parete dell’apparato digerente.
I diverticoli del colon sono dei piccoli sacchi che si formano lungo le pareti intestinali. Tutti i settori del canale alimentare possono dare origine a diverticoli ma il colon è quello in cui la loro presenza è più comune. Possono avere un diametro variabile, ma generalmente hanno dimensioni che vanno dai 3 ai 10 mm. Raramente raggiungono un diametro maggiore di 4 cm; quando questo avviene prendono il nome di diverticoli giganti.
Nella maggior parte dei casi, le persone non sviluppano alcuna sintomatologia: in questo caso, la sola presenza dei diverticoli in assenza di sintomi viene definita come diverticolosi.
Si formano quando mucosa e sottomucosa, gli strati più interni della parete intestinale, si allungano nella cavità addominale, facendosi strada attraverso i punti di accesso dei vasi sanguigni deputati a irrorare i tessuti. Spesso la diagnosi dei diverticoli è occasionale, e viene scoperta casualmente dopo i 50 anni con gli esami di screening per il tumore del colon, come colonscopia, ecografia o altri esami radiologici. In tal caso si parla di diverticolosi, termine con il quale si indica la semplice presenza di diverticoli lungo il colon ovvero il grosso intestino.
Le cause dei diverticoli?
Si ritiene che i diverticoli siano causati da un’alterazione della motilità intestinale. Molteplici possono essere i fattori di rischio:
età: si può assistere a un cedimento delle fibre muscolari del colon oltre i 40 anni;
sesso: i maschi sono maggiormente predisposti;
alimentazione: una dieta povera di fibre;
obesità e sedentarietà;
alcuni farmaci, in particolare gli antinfiammatori;
predisposizione genetica;
stipsi cronica, perché aumenta la pressione interna contro le pareti del colon.
I sintomi della diverticolite
Il rischio che i diverticoli si infiammino evolvendosi in diverticolite fortunatamente è abbastanza basso. In genere solo il 20% delle persone portatrici di diverticoli manifesta sintomi e solo il 10-15% sviluppa la malattia diverticolare o diverticolite. Sebbene le percentuali siano apparentemente modeste si tratta comunque di cifre di tutto rispetto dato che in realtà, considerando la grossa incidenza della malattia, si parla di milioni di persone. La diverticolite del colon è quindi una patoliga ad altissimo impatto sociale.
I sintomi della malattia diverticolare sono piuttosto variegati:
sensazione di fastidio e dolore addominale
meteorismo, flatulenza
crampi addominali
dolori addominali generalmente localizzati nel fianco di sinistra
alterazioni dell'alvo con alternanza di stitichezza-diarrea
febbre e dolori addominali
complicanza emorragica (sanguinamento intestinale) nel 3-5 % dei pazienti
Solo il 20% dei portatori di diverticoli manifesta sintomi.
di questi, il 2% necessita di uno o più ricoveri.
di questi, lo 0,5% richiede un intervento chirurgico.
la mortalità per cause legate ai diverticoli è di 1/10.000
La complicanza più grave della diverticolite è la peritonite (infiammazione del peritoneo, una sorta di sacca che riveste la cavità addominale). I diverticoli infiammati possono infatti rompersi rilasciando le scorie intestinali all'interno dell'addome.
Diverticolosi, malattia diverticolare sintomatica o acuta, colite.
Quando i diverticoli si infiammano si parla di diverticolite. La fase successiva alla malattia diverticolare non complicata è invece rappresentata dalla malattia diverticolare con diverticolite acuta, un’infezione dei diverticoli. alcuni pazienti sviluppano la colite segmentaria associata a diverticolosi, un’infiammazione localizzata nella mucosa tra i diverticoli che presenta diverse somiglianze con le malattie infiammatorie croniche intestinali. Più dettagliatamente si ha la:
diverticolosi: presente in meno del 10% degli individui con età inferiore ai 40 anni, e in oltre il 50% degli individui con età superiore ai 60 anni, è caratterizzata dalla presenza, asintomatica, di diverticoli; nell’80% dei casi, infatti, questi si scoprono per caso durante una colonscopia, un’ecografia o un altro esame radiologico a livello addominale eseguiti per altri motivi. Nelle popolazioni occidentali sono localizzati soprattutto nel colon sinistro (>95% nel sigma), mentre nelle popolazioni asiatiche sono più frequenti nel colon destro;
malattia diverticolare sintomatica non complicata: fino al 15% dei soggetti portatori di diverticolosi possono riportare sintomi come gonfiore, dolore addominale (soprattutto in basso a sinistra dell’addome) e alterazione della regolarità intestinale, peraltro sovrapponibili a quelli del colon irritabile;
malattia diverticolare con diverticolite acuta: fino al 5-10% dei soggetti portatori di diverticolosi possono sviluppare infezione/infiammazione dei diverticoli che comporta sintomi come dolore addominale forte e prolungato, associato a stipsi/diarrea, meteorismo, nausea, calo dell’appetito, ed accompagnato a febbre. Si può ulteriormente suddividere in diverticolite non complicata (infezione/infiammazione circoscritta) e complicata (associata ad ascesso, peritonite o sanguinamento);
colite segmentaria associata a diverticolosi: una piccola percentuale di soggetti con diverticolosi può sviluppare un processo infiammatorio localizzato nella mucosa del colon tra i diverticoli, con caratteristiche endoscopiche ed istologiche simili a quelle delle malattie infiammatorie croniche intestinali.
Diagnosi
L'esame diagnostico più indicato è l'endoscopia del colon (colonscopia). Nel corso di questo accertamento, il gastroenterologo endoscopista può guardare direttamente all'interno del colon, osservando il numero delle estroflessioni e la loro localizzazione.
Quando il dubbio della malattia diverticolare o delle sue complicanze (diverticolite e perforazione) è forte si possono invece eseguire le seguenti indagini:
TC (tomografia computerizzata) dell'addome con mezzo di contrasto endovenosa: è un tipo di test di imaging che permette di avere una visione panoramica delle possibili complicanze della malattia diverticolare, quali ascessi e peritonite batterica
Ecografia delle anse intestinali (o dell'apparato digerente): questo esame, a differenza della TC, non dà radiazioni ionizzanti né rende necessario il mezzo di contrasto iodato, ma utilizza le onde sonore per creare immagini dell'intestino e permette di vedere se sono presenti i diverticoli o le loro complicanze. È necessario che venga svolta da un operatore esperto e il limite è dato da una parete addominale troppo spessa, quindi nei pazienti in sovrappeso o obesi questo esame ha ridotta accuratezza diagnostica
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