La vitiligine è una malattia dermatologica che coinvolge la pigmentazione cutanea, causata dalla mancanza di melanina che colpisce circa 100 milioni di persone nel mondo e in Italia circa 1 milione.
La vitiligine è una malattia della pelle che si manifesta con la perdita del normale colorito e la comparsa di chiazze bianche in varie parti del corpo. E' una reazione eccessiva del sistema di difesa del nostro organismo che attacca, per errore, le cellule (i melanociti) produttrici del pigmento (la melanina) che determina il colore naturale della pelle. Non è pericolosa per la salute, non è contagiosa, non è dolorosa, nel 50% dei casi circa questo disturbo si sviluppa prima del ventesimo anno di età.
Le cause alla base della vitiligine non sono ancora state definite, ma, nelle aree colpite, si verifica un blocco funzionale dei melanociti. La teoria più accreditata è che la depigmentazione sia causata da un disturbo autoimmune, cioè una malattia in cui il sistema immunitario reagisce contro i propri organi o tessuti. Ci sono indizi importanti sul fatto che i soggetti con vitiligine abbiano ereditato un corredo genetico che li rende suscettibili alla depigmentazione. Si stima che nel 30 per cento dei casi è riscontrabile una familiarità, tuttavia, va sottolineato che non è sempre vero che avere un familiare con la vitiligine comporti un più elevato rischio di contrarla a propria volta.
All’origine, secondo alcuni, potrebbe esserci anche:
un fenomeno di stress ossidativo dovuto a un eccesso di perossido di idrogeno;
un funzionamento anomalo del sistema nervoso;
la produzione di molecole tossiche da parte degli stessi melanociti;
eventi traumatici (inclusi interventi chirurgici);
agenti esterni tossici (come i fenoli);
gravi scottature;
disturbi alimentari e digestivi.
Per la vitiligine non esiste una cura definitiva. Tuttavia, i sintomi possono essere attenuati con diversi trattamenti.
La terapia farmacologica della vitiligine per chi ha una forma di vitiligine lieve prevede la somministrazione di corticosteroidi topici che possono essere utili per favorire la ripigmentazione della pelle. Tuttavia, tali farmaci sono in genere utilizzati come supporto ad altre terapie. In qualsiasi caso, l'utilizzo dei corticosteroidi dev'essere controllato e prescritto dal medico. L'uso indiscriminato può comportare conseguenze gravi, tra cui l'assottigliamento delle cute, smagliature e acne.
Oltre ai corticosteroidi, è possibile ricorrere all'uso di immunosoppressori - capaci di modulare la risposta immunitaria - e da somministrarsi sempre per via topica.
Questa terapia, conosciuta anche come PUVA (psoraleni e ultravioletti A), risulta efficace in molti casi. Lo scopo della terapia PUVA è la ripigmentazione delle macchie. È però una terapia lunga e richiede attenzione agli effetti collaterali, che possono talvolta essere gravi. Lo psoralene è un farmaco contenente sostanze che reagiscono ai raggi ultravioletti causando lo scurimento della pelle. Questo trattamento richiede l’assunzione dello psoralene per bocca o l’applicazione del farmaco sulla pelle (topica), seguite da un’esposizione accuratamente temporizzata alla luce del sole o a raggi ultravioletti A (UVA) generati da una lampada speciale. Sarà necessario evitare l’esposizione alla luce del sole in qualunque altro momento.
Le terapie con luce o con laser a eccimeri sono usate anche nel trattamento della vitiligine, benché i risultati possano non essere permanenti. Infatti, i raggi UVB permettono la risoluzione - generalmente parziale - del disturbo in tempi molto più brevi, ma senza ripercussioni nel lungo termine.
In determinati casi selezionati dallo specialista, si può ricorrere alla depigmentazione della cute sana, qualora la vitiligine fosse presente sulla maggior parte del corpo, in modo che il colorito risulti uniforme. Questo trattamento implica lo sbiancamento del resto della pelle, in modo da eliminare il contrasto con le macchie di vitiligine. Il paziente applica un farmaco, il monobenzil etere di idrochinone (monobenzene), due volte al giorno sulle aree pigmentate, finché queste non assumono l’aspetto delle zone affette.
Le terapie chirurgiche possono essere prese in considerazione se le creme e la fototerapia non si mostrano efficaci. In particolare:
La vitiligine non è una malattia contagiosa e non provoca danni all'organismo.
Ciò nonostante, le persone malate sono maggiormente esposte a eritemi e scottature solari a causa della scarsa melanina prodotta, non sufficiente a proteggere la pelle (fotoprotezione naturale). È quindi importante utilizzare filtri solari.
Per rendere meno evidenti le macchie bianche sulle zone visibili del corpo, si possono utilizzare delle creme che le camuffano, le cosiddette creme camouflage. Sono impermeabili, possono essere applicate in qualsiasi punto del corpo e alcuni tipi contengono anche un fattore di protezione solare (SPF).
Il danno provocato dalla vitiligine è essenzialmente estetico: la malattia può rovinare l’immagine, e il modo in cui la persona colpita la percepisce, causando disagi nelle relazioni sociali e lavorative. La vitiligine, quindi, può provocare disturbi a livello psico-emotivo, creando imbarazzo, stress e vergogna alle persone colpite. Per favorire il recupero dell’autostima perduta e di una vita sociale tranquilla, il medico potrebbe prescrivere, se necessario, una visita specialistica per iniziare una psicoterapia di supporto.
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