Il tumore al pancreas: un cancro difficile da curare


Il tumore al pancreas: un cancro difficile da curare

Non sono ancora del tutto chiari i fattori di rischio che contribuiscono allo sviluppo del carcinoma pancreatico, ma esistono chiare evidenze che fumo di sigaretta e stile di vita non sano ne aumentino il rischio.

Il pancreas è una ghiandola voluminosa, del peso di 70-80 grammi, lunga circa 18/20 centimetri, disposta trasversalmente a livello delle prime due vertebre delle regione lombare, subito dietro lo stomaco. E' composto da tre parti che vengono definite: testa, corpo e coda. La testa del pancreas è la regione più colpita dalle forme tumorali. Il tumore del pancreas si manifesta quando alcune cellule, nella maggior parte dei casi le cellule di tipo duttale, si moltiplicano senza più controllo. E' una forma di cancro molto aggressiva che ogni anno colpisce un gran numero di persone. Nel 2020 sono stati diagnosticati quasi 500 mila nuovi casi a livello mondiale (in Italia 15 mila circa) e si sono registrati circa 466 mila decessi in tutto il mondo.  

Il pancres è una ghiandola molto particolare in quanto svolge una funziona sia esocrina che endocrina. La porzione del pancreas che produce i succhi pancreatici è chiamata “pancreas esocrino” e da qui ha origine circa il 95% di tutti i tumori all’organo. La parte che produce gli ormoni (insulina, glucagone, amilina e somatostatina) si definisce invece “endocrina” ed è colpita dal 5% delle neoplasie.

I fattori di rischio

Le persone più a rischio sono quelle che si trovano nella fascia d'età compresa tra i 50 e gli 80 anni: il tumore del pancreas è molto raro tra chi ha meno di 40 anni.

I fumatori hanno un rischio che è circa triplo rispetto a chi non fuma.

Altri fattori di rischio, anche se non ancora chiari nei dettagli, sono il diabete di tipo 2 (quello non dipendente da insulina, che in genere si manifesta dopo i 45 anni di età) e alcune malattie genetiche rare quali per esempio la sindrome di von Hippel-Lindau. Anche alcol e caffè sono sospettati di favorirne lo sviluppo, così come alcune esposizioni professionali a solventi di uso industriale e agricolo e a derivati della lavorazione del petrolio.

Esiste inoltre un chiaro legame con l'obesità soprattutto quando il grasso è stratificato sull'addome e quando sono presenti l'intolleranza al glucosio, la resistenza all'insulina e il diabete.

La presenza in famiglia di casi di tumore del pancreas o della mammella o del colon costituisce un fattore di rischio aggiuntivo, in genere riconducibile a specifiche mutazioni genetiche ereditarie, che hanno un ruolo molto importante nello sviluppo della neoplasia. Infine, essendo un organo fondamentale per la digestione, anche la dieta ha un ruolo importante: un'alimentazione ricca di grassi e proteine animali sembra essere collegata a un aumento di rischio.

Quali sono i sintomi del tumore del pancreas?

In fase precoce, il carcinoma del pancreas è spesso asintomatico e anche quando sono presenti, si tratta di disturbi piuttosto vaghi, che possono essere interpretati in modo errato. 

Un sintomo precoce di neoplasia del pancreas è la comparsa improvvisa di diabete, specie in assenza di familiarità per questa malattia, mentre uno dei sintomi con cui si manifesta il tumore del pancreas è l’ittero, ossia il colorito giallo della cute e degli occhi, che compare quando la bilirubina, una sostanza normalmente prodotta dal fegato che passa attraverso il pancreas per riversarsi nell’intestino, si accumula nel sangue. Solitamente l’ittero si associa a urine di colore scuro e feci di colore chiaro. Quando la massa tumorale pancreatica comprime o infiltra i nervi circostanti, compare dolore, in genere di tipo sordo, difficile da definire, spesso localizzato a sbarra ai quadranti addominali superiori e non di rado irradiato posteriormente alla schiena.

Se invece il tumore pancreatico comprime o irrita lo stomaco, i sintomi possono essere nausea, mancanza di appetito, perdita di peso.

Diagnosi

Quando c'è il sospetto di un tumore del pancreas si possono fare diversi esami per verificare se il dubbio è fondato, con le nuove tecnologie radiodiagnostiche all’avanguardia che forniscono un livello di dettaglio inimmaginabile soltanto pochi decenni fa:

  • Ecotomografia: spesso è la prima indagine di imaging addominale, che viene proposta quando il paziente riferisce sintomi anche se aspecifici. Una volta posto il sospetto di tumore del pancreas, anche durante esami ecografici eseguiti per altri motivi, è necessario l’approfondimento diagnostico mediante TAC.
  • Tomografia computerizzata (TAC): effettuata con mezzo di contrasto iodato, la TAC è l’indagine più efficace sia per la diagnosi che per la stadiazione di questo tumore, fornendo al chirurgo tutte le informazioni anatomiche necessarie alla programmazione dell’intervento, quando possibile. Grazie alle apparecchiature TC multistrato di ultima generazione, è possibile acquisire scansioni estremamente dettagliate del pancreas, degli organi adiacenti, e delle strutture vascolari, rielaborare tali scansioni al computer e ottenere immagini secondo tutti i piani dello spazio e anche 3D.
  • Risonanza Magnetica (RM) e Colangio-risonanza: in presenza di ittero, lo studio delle vie biliari con Colangiopancreatografia-RM (MRCP) in sequenze di RM dedicate, consente di diagnosticare la causa e la sede precisa della loro ostruzione, in modo non invasivo.
  • Ecoendoscopia (EUS): attraverso un endoscopio (gastro-duodenoscopio) viene introdotta nello stomaco e nel duodeno una minuscola sonda a ultrasuoni che permette di ottenere immagini molto dettagliate del pancreas. Sfruttando la grande vicinanza del pancreas allo stomaco e al duodeno, oltre alle immagini, se necessario, è possibile anche prelevare del tessuto con successivo allestimento di preparati citologici o inclusi microistologici.

    Insieme ai prelievi bioptici, questa indagine è particolarmente utile per effettuare la diagnosi differenziale tra tumore del pancreaspancreatite cronica (un’infiammazione cronica del pancreas) e cisti pancreatiche, che spesso sono di natura precancerosa.
  • ERCP: chiamata anche Colangio-pancreatografia endoscopica retrograda, viene utilizzata abitualmente quando la Colangio-Risonanza non ha permesso di effettuare la diagnosi della causa di ittero ostruttivo. Attraverso un endoscopio (gastro-duodenoscopio) viene iniettato un mezzo di contrasto nel coledoco o nel dotto pancreatico, in modo da poter visualizzare la sede dell’ostruzione biliare causata dal tumore, ma possono anche essere inseriti stent o un drenaggio biliare allo scopo di far defluire meglio la bile attraverso l’ostacolo.
  • Colangiografia percutanea transepatica (PTC): quando non è possibile superare l’ostacolo con la ERCP, si può ricorrere anche alla PTC, una tecnica di Radiologia Interventistica che consente di opacizzare le vie biliari ostruite attraverso un ago molto sottile inserito nel fegato attraverso la cute, e quindi di realizzare un drenaggio biliare (PTBD) tramite la stessa via, sempre allo scopo di permettere alla bile di superare l’ostruzione causata dal tumore.
  • Tomografia ad Emissione di Positroni (PET): è un esame di medicina nucleare che può aiutare a completare il percorso diagnostico dell’adenocarcinoma del pancreas, già individuato con le altre metodiche di diagnostica per immagini.

Come si cura il tumore al pancreas?

La scelta medica della terapia da adottare in presenza di un tumore maligno del pancreas esocrino dipende da svariati fattori, tra cui: sede della massa tumorale, tipo di tumore, stadiazione e grado della neoplasia maligna (presenza di metastasi, avanzamento della malattia ecc.), stato di salute generale del paziente (età, presenza di altre patologie ecc.).

Attualmente, le opzioni terapeutiche a disposizione di un individuo affetto da un tumore maligno del pancreas esocrino sono:

  • Rimozione chirurgica della massa tumorale,
  • Radioterapia,
  • Chemioterapia 
  • Terapia sintomatica adeguata al malato.
Immagine Paziente dottore

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