I farmaci gastroprotettori


I farmaci gastroprotettori

Gli inibitori di pompa, chiamati gastroprotettori (omeprazolo, pantoprazolo, esomeprazolo, lansoprazolo), sono farmaci che agiscono diminuendo dell’80-95% la normale produzione dell’acido gastrico, che però è indispensabile per il processo digestivo.

I farmaci gastroprotettori svolgono una funzione curativa della gastrite e dell'acidità di stomaco e  sono un gruppo di farmaci il cui scopo è quello di proteggere la mucosa gastrica, contrastando la secrezione di acido cloridrico. Hanno il compito di "proteggere" lo stomaco e hanno una lunga durata d'azione e inibiscono sia la secrezione di acido basale, sia quella stimolata dal cibo.
Il capostipite di questa classe di farmaci è l'omeprazolo, ma sono largamente impiegati anche il lansoprazolo, l'esomeprazolo, il pantoprazolo.

A seconda della loro funzione, i gastroprotettori si classificano in:

  • inibitori e neutralizzatori della secrezione acida dello stomaco

    • inibitori della pompa protonica (IPP)

    • antagonisti dei recettori istaminici H2

    • antiacidi

  • protettori della mucosa gastro-duodenale

    • misoprostolo

    • sucralfato

    • bismuto colloidale

    • sodio alginato

  • Inibitori della pompa protonica, detti anche IPP, agiscono inibendo la secrezione acida dello stomaco e quindi ostacolando attraverso delle reazioni chimiche la produzione di acido cloridrico. Questi farmaci hanno una durata di azione molto lunga. I farmaci più diffusi di questa categoria sono: Omeprazolo, Lansoprazolo, Esomeprazolo, Pantoprazolo e Rabeprazolo.

  • Antagonisti dei recettori istaminici H2, svolgono un'azione di gastroprotezione, bloccando la produzione di acido cloridrico indotta dall'istamina, una molecola fondamentale per stimolare la secrezione gastrica. L'istamina, rilasciata dallo stomaco, si lega a recettori specifici, stimolando le cellule della parete dello stomaco a produrre acido cloridrico.

  • Antiacidi, aumentano le difese della mucosa gastrica, ma agiscono neutralizzando l’acido dello stomaco in eccesso senza ostacolarne la produzione. I più diffusi sono il bicarbonato di sodio, il carbonato di calcio, l’idrossido di alluminio e di magnesio. 

  • Misoprostolo, ha la capacità di esercitare una spiccata azione citoprotettiva nei confronti della mucosa gastrica ed è in grado di aumentare la secrezione di bicarbonato e la produzione di muco, prevenendo in questo modo la lesione della mucosa dello stomaco.

  • Sucralfato è un farmaco che svolge un’azione citoprotettiva, in quanto una volta raggiunto lo stomaco, forma un gel sulla mucosa gastrica, che fa da barriera all’acido cloridrico, indispensabile per impedire lo sviluppo di lesioni. Tale farmaco comporta costipazione e un minore assimilazione dei altri farmaci.

  • Bismuto colloidale è utilizzato in associazione con antibiotici specifici e con inibitori della pompa protonica (IPP) per curare le infezioni da Helicobacter pylori. Questo farmaco è solubile in acqua e, giunto nell'ambiente acido dello stomaco, precipita proprio in corrispondenza dell'ulcera, formando un rivestimento protettivo.

  • Sodio alginato è utilizzato nel trattamento sintomatico del reflusso gastroesofageo, ha un effetto di sollievo molto rapido, entro pochi minuti. Nello stomaco, il sodio alginato reagisce con l’acido gastrico liberando l’acido alginico che in presenza di acqua gelifica, il gel tende ad ostacolare il reflusso del contenuto dello stomaco nell’esofago. L’effetto del sodio alginato ha una durata di circa 4 ore.

Effetti collaterali dei gastroprotettori

farmaci gastroprotettori devono essere utilizzati con estrema cautela, dopo aver consultato il proprio medico di base, nonostante siano farmaci da banco, e solo quando sono strettamente necessari. Infatti, questa categoria di farmaci ha diversi effetti collaterali, tra i quali:

  • indeboliscono il processo digestivo per carenza di acido

  • alterano il microbiota intestinale

  • aumentano il rischio di infarto e ictus

  • a lungo termine, tendono a calcificare le arterie

  • abbassano le difese immunitarie

  • causano tumori e intolleranze alimentari

  • alterano l’assorbimento di vitamine e minerali essenziali.

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