La gastrite: sintomi, cause e terapie.


La gastrite: sintomi, cause e terapie.

Un'attenta alimentazione è il primo passo per una corretta gestione della gastrite; se gli episodi di gastrite sono frequenti, fare pasti più leggeri e più frequenti può essere di grande aiuto e consente di diminuire gli effetti dell’iperacidità.

La gastrite è un'infiammazione dello stomaco che interessa la mucosa gastrica, più precisamente riguarda l'infiammazione del rivestimento più interno dello stomaco. La mucosa dello stomaco produce acido ed enzimi che aiutano a frammentare il cibo per la digestione, ma produce anche il muco, che protegge la mucosa dagli stessi acidi/enzimi prodotti e quindi dall’auto-digestione.

Questo disturbo gastrico è causato spesso dalle cattive abitudini alimentari quali, eccesso di alcool, spezie, alcuni condimenti e cibi irritanti per la mucosa dello stomaco. Inoltre, incide fortemente l'abuso di tabacco e di alcuni farmaci di utilizzo comune con proprietà gastrolesive (acido acetil salicilico e simili), tutti fattori che ne possono favorire la comparsa. Nella maggior parte dei casi la gastrite è un disturbo non pericoloso e facilmente curabile, ma se non trattata adeguatamente, può portare alla formazione di ferite (ulcere) e sanguinamenti (gastrite erosiva) della parete dello stomaco.
Questo problema si manifesta in due principali forme:

  1. Gastrite acuta: si manifesta all'improvviso, con sintomi piuttosto intensi. Generalmente ha natura transitoria, il che significa che regredisce entro breve tempo. La gastrite acuta ha molto spesso un'origine dietetica; ad esempio, può essere scatenata da un pasto troppo abbondante o dall'ingestione di quantità eccessive di alcol o di altre sostanze irritanti per lo stomaco.

  2. Gastrite cronica: si manifesta con disturbi più lievi, ma che persistono nel tempo e faticano a scomparire. La gastrite cronica ha spesso una natura infettiva; in molti casi, infatti, è correlata ad infezioni sostenute dall'Helicobacter pylori, un batterio che trova il suo habitat ideale proprio nella mucosa gastrica.

I sintomi della gastrite

Tra i sintomi più comuni che indicano la presenza di gastrite ricordiamo:

  • senso di indigestione;

  • dolore allo stomaco, forte bruciore e crampi;

  • nausea e vomito;

  • eccessivo senso di pienezza dopo i pasti.

Cibi da evitare per combattere la gastrite

In linea generale sono da evitare alcune abitudini alimentari che detrminano il reflusso gastrico, tra questi c'è l’assunzione di caffè, di bevande contenenti caffeina o metilxantine (tè, coca cola, cioccolato); inoltre alcune spezie se consumate in quantità elevate, le bevande gassate, i liquidi caldi o troppo caldi. Non dovrebbero fare parte della dieta neppure il brodo di carne, gli estratti per brodo o di carne, minestre pronte contenenti questi ingredienti che stimolano la secrezione gastrica, formaggi piccanti e fermentati, gli insaccati quali mortadella, salame, salsiccia, pancetta, coppa, ciccioli, cotechino e zampone.

Evitare anche vino e superalcolici e, fra le cotture, escludere la frittura poiché da un lato aumenta il contenuto di acreolina, una sostanza che peggiora l’infiammazione della mucosa, e dall’altro il contenuto in grassi riduce lo svuotamento dello stomaco rendendo la digestione più lunga.

Per diagnosticare la gastrite occorre eseguire alcuni esami:

  • test del respiro per accertare la presenza dell'infezione da helicobacter pylori (h. pylori). Il test consiste nel bere un bicchiere di liquido trasparente e insapore contenente carbone radioattivo e, successivamente, soffiare all'interno di un sacchetto

  • gastroscopia, esame che consente di esaminare l’interno del corpo attraverso un endoscopio, un sottile tubo flessibile con una luce e una videocamera all'estremità. L'endoscopio è inserito attraverso la bocca e la gola: la persona che si sottopone all'esame, di solito, è sveglia o leggermente sedata. L'esplorazione endoscopica permette di valutare lo stato della mucosa gastrica e di vedere eventuali erosioni o ulcere. Permette anche, attraverso il prelievo di piccoli frammenti di tessuto (biopsie) da analizzare al microscopio, di verificare la presenza dell’h. pylori e dell’infiammazione.

  • Esame delle feci. Questo esame mira a evidenziare la presenza dell’H. pylori in un campione delle vostre feci. Un test positivo è indice di infezione in corso. Il medico può anche controllare se è presente del sangue nelle feci, un sintomo del sanguinamento gastrico che può essere collegato alla gastrite.

Cura e terapia per la gastrite

La cura della gastrite dipende dal fattore scatenante specifico e ha lo scopo di ridurre il livello di acidità nello stomaco, in maniera tale da ottenere un miglioramento dei disturbi e la guarigione dell’infiammazione della mucosa gastrica.

I farmaci utili per alleviare i disturbi tipici della gastrite sono:

  • antiacidi, farmaci da banco venduti senza ricetta medica. Neutralizzano l’acidità dello stomaco e alleviano rapidamente il bruciore e il dolore;

  • antagonisti dei recettori H2 come, ad esempio, la ranitidina. Questo tipo di farmaci blocca l'azione dell'istamina sulle cellule della parete dello stomaco diminuendo, in questo modo, il rilascio di acido cloridrico;

  • inibitori di pompa protonica, farmaci in grado di ridurre la secrezione acida da parte dello stomaco, alleviando i disturbi causati dalla gastrite.

CURA PER LA GASTRITE CRONICA

Per la cura della gastrite cronica l'approccio terapico è più complesso. Questo prevede, da un lato, di minimizzare i sintomi e, dall'altro, di allontanare la causa responsabile. Nella maggior parte delle forme croniche di gastrite, il principale imputato è l'Helicobacter pylori. L'infezione richiede un approccio farmacologico piuttosto aggressivo che consiste in una terapia combinata (triplice o quadrupla terapia) che prevede l'associazione di antibiotici e di inibitori della pompa protonica e/o protettori della mucosa gastrica:

  1. Associazione di due antibiotici: amoxicillina e metronidazolo +

  2. IPP (es. Pantoprazolo o Lansoprazolo) +

  3. Farmaci gastroprotettori (es. Sucralfato).

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