L'ulcera: sintomi, diagnosi e rimedi alimentari


L'ulcera: sintomi, diagnosi e rimedi alimentari

Quando le difese della mucosa sono compromesse, per infiammazione cronica o per azione di agenti irritanti, gli enzimi digestivi provocano lesioni e ulcera.

L'ulcera è una lesione infiammatoria, una ferita vera e propria più o meno profonda, della mucosa che riveste i nostri organi interni che si sviluppa nella parete interna dello stomaco (ulcera gastrica) e del duodeno (ulcera duodenale). Si verifica quando lo spesso strato di muco che protegge le pareti interne dello stomaco dai succhi digestivi si riduce, consentendo loro di aggredire i tessuti che lo rivestono. 

Il sintomo più comune dell'ulcera è il bruciore di stomaco, un dolore che compare nella zona centrale dell'addome subito sotto le costole e può estendersi intorno all'ombelico e interessare anche la schiena. Il bruciore può durare da pochi minuti a qualche ora; spesso inizia poco tempo dopo aver mangiato e peggiora lontano dai pasti e la notte, a stomaco vuoto. Il dolore può scomparire mangiando del cibo o bevendo del latte ma in genere ricompare poco tempo dopo la loro assunzione.  
All’origine dell’ulcera ci sono tipicamente un’accresciuta acidità dello stomaco, gastriti croniche, terapie con antinfiammatori non steroidei (FANS) e corticosteroidi, fumo, stress. Un ruolo fondamentale nell’insorgenza del disturbo, ancora in fase di studio, sembra averlo l’infezione batterica da Helicobacter

Data la mancanza di segnali caratteristici, è opportuno consultare il medico se compaiono sintomi persistenti che includono:

  • dolore o bruciore allo stomaco

  • perdita di peso

  • inappetenza a causa del dolore

  • nausea o vomito

  • gonfiore

  • sensazione di sazietà

  • eruttazione o reflusso acido

  • dolore che migliora quando si mangia, si beve o si prendono antiacidi

  • anemia, accompagnata a stanchezza, mancanza di respiro o pelle più pallida

  • feci scure 

I possibili rimedi alimentari per l'ulcera

Se di lieve entità, l’adozione di uno stile di vita corretto concorrerà in modo significativo a controllarne i sintomi e a facilitare i processi di guarigione della lesione.

In particolar modo, sono da prediligere sane abitudini alimentari che prevedano l’assunzione di alimenti leggeri e facilmente digeribili .

Ecco l’elenco di cosa mangiare:

  • cibi ricchi di antiossidanti e flavonoidi (mirtilli neri, sedano, mele, fagioli neri)

  • patate bianche

  • mele e banane

  • pesce cotto a vapore o bollito

  • carni magre (in particolare quelle bianche come pollo e tacchino)

  • formaggi magri

Sono invece da evitare i seguenti alimenti:

  • cibi fritti;

  • cioccolata;

  • alimenti grassi;

  • cibi speziati o urticanti;

  • alimenti ricchi di conservanti.

Come si diagnostica l'Ulcera Gastrica?

Per scoprire se i sintomi del paziente siano causati da un’ulcera il primo passo è sempre la visita medica, che permette di ricostruire un’accurata anamnesi (sintomi, fattori di rischi, storia clinica, …) ed evidenziare eventuali segni caratteristici (gonfiore, suoni all’auscultazione, dolore e/o tensione alla pressione).

  • Helicobacter Pylori

    • Esame del sangue. Mira a scoprire la presenza degli anticorpi dell’Helicobacter pylori. Uno svantaggio di questo esame è che non consente la distinzione tra l’esposizione al batterio avvenuta in passato e un’infezione in corso.

    • Test del respiro. In quest’esame viene usato un isotopo radioattivo del carbonio per evidenziare la presenza dell’Helicobacter pylori nello stomaco. Prima dell’esame è necessario bere una soluzione trasparente e insapore che contiene una sostanza radioattiva che verrà metabolizzata dal batterio. Dopo meno di un’ora il paziente viene invitato a soffiare in uno uno speciale contenitore che poi verrà sigillato. Se è in corso un’infezione il campione di aria respirata conterrà l’isotopo radioattivo del carbonio sotto forma di anidride carbonica. Il test del respiro presenta il grande vantaggio di permettere in tempo reale di rilevare la presenza dell’infezione, distinguendo quindi tra infezione in corso e passata. L’isotopo NON è pericoloso.

    • Esame delle feci. Questo esame evidenzia la presenza del batterio in un campione di feci. È utile sia per diagnosticare l’infezione da H. pylori, sia per controllare l’efficacia della terapia.

  • Radiografia del tratto gastrointestinale superiore. Questo esame visualizza l’esofago, lo stomaco e il duodeno. Durante la radiografia verrà somministrato un liquido bianco dal sapore metallico (contenente bario), che rivestirà le mucose interne dell’apparato digerente, rendendo visibile un’eventuale ulcera. Le radiografie del tratto gastrointestinale superiore sono in grado di scoprire solo alcune ulcere.

  • Gastroscopia. Questo esame può seguire la radiografia del tratto gastrointestinale superiore, se questa evidenzia che probabilmente è presente un’ulcera. In alternativa il medico può decidere di eseguire per prima l’endoscopia. Si tratta di un esame abbastanza delicato, in cui viene inserito nella gola un tubicino lungo e sottile con una videocamera fissata a un’estremità: il tubicino, poi, viene fatto scendere nell’esofago, nello stomaco e infine nel duodeno. Con questo strumento, il medico è in grado di vedere dall’interno la parte superiore del vostro apparato digerente e di identificare un’eventuale ulcera. Vi dovrete sottoporre a quest’esame se presentate sintomi come difficoltà nella deglutizione, perdita di peso, vomito (soprattutto se vomitate materiale rossastro o nerastro, che assomiglia ai fondi di caffè), feci di colore nerastro o anemia.

    • Biopsia. Se il medico diagnostica un’ulcera, può rimuovere piccoli campioni di tessuto (biopsia) durante la gastroscopia: i campioni, in seguito, vengono esaminati al microscopio per escludere che si tratti di un tumore. La biopsia è anche in grado di identificare la presenza di Helicobacter pylori all’interno della mucosa gastrica. A seconda della posizione dell’ulcera, il medico può consigliare di ripetere l’endoscopia dopo due o tre mesi per confermare che l’ulcera stia effettivamente guarendo.

  • La tomografia computerizzata utilizza una combinazione di raggi X e tecnologie digitali per creare immagini dell’interno dell’organismo, talvolta previa somministrazione di un liquido di contrasto che consente di aumentare il dettaglio della scansione. Non è necessaria alcuna anestesia e l’esame consente la diagnosi di ulcera peptica sia a livello di stomaco che di intestino.

Rischi e complicanze

L'ulcera gastrica può essere aggravata da varie complicanze, tra cui emorragie con anemia, perforazione con peritonite e occlusioni alte dovute alla cicatrizzazione e chiusura del lume del viscere. Le emorragie si verificano quando l’ulcera erode la parete dello stomaco fino a danneggiare la rete vascolare. L’emorragica può manifestarsi con l’emissione di feci scure come il catrame (melena), o con la comparsa di sangue fresco o più scuro simile a fondi di caffè espulso con il vomito (ematemesi).

Con il tempo l'ulcera gastrica può provocare occlusioni dovute alla cicatrizzazione dei tessuti. Un segnale d’allarme come la comparsa di un intenso dolore trafittivo, simile ad una pugnalata, improvviso e persistente a livello dello stomaco può essere indicativo di una perforazione della parete dello stomaco, in questi casi si verifica la fuoriuscita del contenuto acido dello stomaco nella cavità peritoneale, provocando una peritonite. Sia l’emorragia digestiva che l’ulcera perforata sono una urgenza medico-chirurgica che richiedono un trattamento tempestivo.

​​​Le principali terapie per curare l'ulcera

Nella maggior parte dei casi, le ulcere guariscono entro un mese o due, seguendo specifici trattamenti che dipendono dalle cause che ne hanno determinato la comparsa. Principalmente vengono prescritti farmaci capaci di ridurre la quantità di acido prodotta dallo stomaco (inibitori della pompa protonica).

Se l'ulcera è causata dall'uso di farmaci antinfiammatori (FANS), il medico di solito prescrive gli inibitori della pompa protonica e indica se continuare, o meno, l'uso dei FANS o se assumere farmaci antidolorifici alternativi ai FANS, come il paracetamolo. In caso di cura con aspirina a basso dosaggio (che è un farmaco appartenente ai FANS), utilizzata per ridurre il rischio di comparsa di malattie cardiovascolari (in genere in persone che hanno avuto ischemie vascolari) dovrà essere sempre il medico a indicare se proseguire la cura.

Se l'ulcera è associata a un'infezione da Helicobacter pylori, è necessaria una terapia antibiotica.

Durante la terapia dell'ulcera peptica non ci sono particolari comportamenti o stili di vita da seguire ma è opportuno evitare stress, alcol, cibi piccanti e il fumo in modo da ridurre i sintomi dell'ulcera.

Dopo la guarigione le ulcere possono tornare ma se si conosce la causa è possibile intervenire, evitando che si ripresentino a distanza di tempo.

Le complicazioni dell'ulcera richiedono interventi diversi in base alla gravità:

  • ulcere sanguinanti, si ricorre a una procedura endoscopica per arrestare il sanguinamento

  • emorragia grave e rapida, richiede una procedura di embolizzazione del vaso sanguinante attraverso un esame angiografico. Questa procedura permette di chiudere il vaso sanguinante e far cessare il sanguinamento

  • ulcere perforate, si esegue un intervento chirurgico che, nella maggior parte dei casi, conserva l'integrità dello stomaco e del duodeno

  • ostruzione dello sbocco gastrico, una volta escluse altre cause, quali la presenza di tumori, si esegue la dilatazione del tratto ristretto mediante l'applicazione di un palloncino collegato all'endoscopio e, contemporaneamente, si inizia la terapia medica per evitare la formazione di altre ulcere. Se ripetute dilatazioni risultano inefficaci si deve far ricorso all'intervento chirurgico

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