Amenorrea, l'assenza del ciclo mestruale: sintomi, cause e cure.


Amenorrea, l'assenza del ciclo mestruale: sintomi, cause e cure.

È normale non avere sanguinamento mestruale prima della pubertà, durante la gravidanza o in post menopausa, ma al di fuori di queste situazioni, la mancanza del flusso mestruale è da considerarsi patologica.

L’assenza delle mestruazioni è il sintomo che definisce l’amenorrea, un disturbo che può insorgere per vari motivi. Normalmente le mestruazioni non sono presenti durante la gravidanza, l'allattamento, la menopausa e, in certi casi, per via dell'assunzione di contraccettivi. In altre situazioni l'assenza di mestruazioni può avere origine da certi medicinali (come per esempio antipsicotici, chemioterapici, antidepressivi o antipertensivi), dallo stress, da una condizione di sottopeso, dall'eccessivo esercizio fisico o da squilibri ormonali (sindrome dell'ovaio policistico, iper e ipotiroidismo, tumori benigni dell'ipofisi, menopausa precoce).

Esistono principalmente due tipologie di amenorrea:

  • amenorrea primaria: condizione in cui la mestruazione non si è mai manifestata, nonostante la donna abbia raggiunto l’età e quindi la giusta maturazione sessuale perché questa si presenti. In termini più precisi si parla di assenza del menarca (primo flusso mestruale) oltrepassati i 16 anni (o oltrepassati i 18 anni se nel frattempo sono comparsi i caratteri sessuali secondari).

  • amenorrea secondaria: assenza della mestruazione per almeno sei mesi consecutivi in una donna che in precedenza godeva di un normale flusso mestruale mensile.

Le cause dell'amenorrea

Può essere causata da fattori di diversa natura. Qualora il flusso mestruale non compaia entro i 16 anni di età, si parla di amenorrea primaria. 

Ci sono tre cause principali di amenorrea primaria:

  • anomalie cromosomiche o genetiche possono interrompere il normale funzionamento delle ovaie. La sindrome di Turner, una condizione causata da un cromosoma X mancante parzialmente o completamente, e la sindrome da insensibilità agli androgeni, spesso caratterizzate da alti livelli di testosterone, sono due esempi di anomalie genetiche che possono ritardare o interferire con le mestruazioni.

  • disturbi del sistema nervoso centrale, a carico dell’ipotalamo o della ghiandola pituitaria e problemi all’apparato riproduttore possono impedire la comparsa delle mestruazioni.

  • l’eccesso di esercizio fisico, disturbi del comportamento alimentare (ad esempio anoressia nervosa), stress fisici o fisiologici estremi o una combinazione di tali fattori possono ritardare l’inizio del ciclo mestruale.

Per quanto riguarda le cause dell'amenorrea secondaria, vi possono essere fattori direttamente legati all’apparato sessuale, come l’asportazione di ovaie o utero (isterectomia), oppure esterni, tra cui:

  • Alterazioni ormonali ipofisarie e ipotalamiche che hanno una ricaduta sulla funzionalità delle ovaie. Possono essere provocate da tumori dell’ipofisi o dell’ipotalamo, sindrome dell’ovaio policistico, insufficienza ovarica primaria, menopausa precoce, sindrome di Sheehan o severe carenze nutrizionali

  • Squilibri a livello ormonale che non riguardano l’asse ipotalamo-ipofisi-ovaie, come disturbi alla tiroide (ipertiroidismo e ipotiroidismo), sindrome di Cushing

  • Una condizione di sottopeso

  • Disturbi alimentari che determinano un’eccessiva perdita di peso

  • Grave obesità 

  • Eccessivo esercizio fisico

  • Fattori psichici ed emozionali, stress

  • Cure farmacologiche (per esempio farmaci chemioterapici, antidepressivi, antipsicotici, antipertensivi e contraccettivi)

  • Importanti cambiamenti climatici

  • Presenza di aderenze nella cavità uterina, ovvero di accumuli di tessuto cicatriziale (come nella sindrome di Asherman) sulla mucosa uterina

Fattori di rischio

  • Eccesso di esercizio fisico.

  • Disturbi dell’alimentazione (come anoressia nervosa e bulimia).

  • Obesità.

  • Storia familiare di amenorrea o menopausa precoce.

  • Essere portatrici di un certo tipo del gene FMR1, peraltro potenzialmente responsabile anche della sindrome del cromosoma X fragile.

Come capire se si ha l’amenorrea?

L’assenza del ciclo mestruale è il sintomo principale dell’amenorrea, ma le conseguenze di questa condizione possono essere numerose:

  • Mal di testa

  • Acne

  • Cute e capelli grassi

  • Aumento della peluria sul corpo, specialmente sul viso (irsutismo)

  • Fuoriuscita di liquido simile al latte dai capezzoli

  • Alterazioni significative nel peso corporeo (perdita o aumento)

  • Perdita dei capelli

  • Secchezza vaginale

  • Disturbi della vista

  • Vampate di calore

  • Sterilità

Per accertare un quadro di amenorrea, è necessario sottoporsi a una visita specialistica ginecologica. Oltre a un’attenta anamnesi, l’iter diagnostico può prevedere l’osservazione di seno e genitali e l’esecuzione di un'ecografia transvaginale e/o transaddominale, che consenta di valutare l'apparato riproduttore nella sua totalità e osservare il funzionamento di utero e ovaie, oltre che di appurare eventuali cause di tipo malformativo o genetico.

Lo specialista può decidere inoltre di svolgere alcuni esami:

  • Un test di gravidanza sulle urine o sul sangue, per escludere, in donne in età fertile, un’amenorrea fisiologica dovuta all’inizio di una gravidanza

  • Analisi degli ormoni femminili o maschili (fsh, lh, estradiolo, prolattina, progesterone, tsh, testosterone, cortisolo, ormone antimulleriano)

  • Isteroscopia, un esame endoscopico volto a indagare eventuali patologie che colpiscono la cavità uterina, e isterosalpingografia, un esame radiologico che analizza l’utero e le tube di Falloppio

  • Ecografia o risonanza magnetica della pelvi, finalizzate a valutare l’anatomia degli organi genitali

  • Risonanza magnetica o tac della testa, prescritta qualora si sospettino tumori a carico dell’ipofisi o dell’ipotalamo

L’individuazione delle cause del disturbo è fondamentale per avviare il trattamento più adeguato ed efficace. La terapia può differire di molto da donna a donna, a seconda dei fattori che hanno scatenato l’assenza di mestruazioni.

Cura e rimedi

Nel caso di amenorrea primaria, a seconda dell’età e dei risultati dei test di funzionalità ovarica, il ginecologo potrebbe optare per una vigile attesa o decidere di intervenire farmacologicamente; nel caso di patologie genetiche è invece ovviamente molto complesso riuscire a risolvere il problema di fondo, mentre quello che è possibile fare è valutare un’opportuna terapia ormonale al fine di ripristinare, per quanto possibile, una condizione quanto più simile alla normalità (in alcuni casi può essere necessario ricorrere alla chirurgia per prevenire complicazioni).

Nel caso di amenorrea secondaria, la maggior parte delle forme disfunzionali, come l’ovaio policistico o multifollicolare, possono invece essere transitoriamente o definitivamente risolte attraverso modifiche allo stile di vita, eventualmente accompagnate a terapia ormonale (ad esempio mediante la prescrizione di pillola anticoncezionale).

In caso di tumori ovarici o ipofisari l’approccio è essenzialmente chirurgico.

In caso invece di anoressia nervosa o eccessivo esercizio fisico la soluzione dev’essere cercata attraverso un percorso di recupero psicologico.

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