I danni dell’alcol durante la gravidanza


I danni dell’alcol durante la gravidanza

Nel periodo della gravidanza il consumo di alcol rappresenta un rischio non solo per la salute della donna ma, soprattutto, per quella del nascituro che potrebbe subire danni permanenti.

L’assunzione di alcol in gravidanza, anche in minime quantità, può pregiudicare la salute e lo sviluppo del feto, infatti tutto ciò che si mangia, si beve o si inala (per esempio fumando) può avere conseguenze sulla mamma e sul bambino che porta in grembo.
Il danno causato dall'alcol sul feto può essere di varia gravità in relazione a diversi fattori, quali lo stadio della gravidanza, la quantità di alcol consumata dalla madre, la frequenza e la tipologia del consumo e la reciproca influenza con altre sostanze come tabacco, droghe, medicinali. I limiti stabiliti dalle Linee guida nutrizionali, considerano in assoluto il periodo della gravidanza come il più vulnerabile per l’individuo all’esposizione di qualunque bevanda alcolica.
Gli organi vitali, quali cuore, cervello e scheletro si formano durante i primi 10-15 giorni dopo il concepimento e la futura madre è spesso inconsapevole del suo nuovo stato: smettere di bere se si programma una gravidanza rappresenta dunque una misura protettiva per il bambino.
L’alcol passa sempre attraverso la placenta, a prescindere dall’epoca gestazionale, dalla quantità assunta o dal tipo di bevanda e il feto non è in grado di metabolizzare l’alcol, perché privo degli enzimi necessari e quindi anche una minima quantità ne pregiudica la salute.

Il primo e l'ultimo trimestre di gravidanza sono i periodi più delicati, quelli in cui l'alcol può causare i danni maggiori al feto. Gli effetti dannosi si possono verificare sul cervello e sui tessuti in via di sviluppo, causando malformazioni e ritardo mentale in maniera più o meno grave. Il bambino può presentare disturbi specifici causati dall'alcol (definiti disturbi alcolici) sino ad arrivare alla cosiddetta sindrome conclamata feto-alcolica, irreversibile e spesso progressiva.

Non si sa con esattezza quale sia la quantità minima di alcol sufficiente per far male al bambino: una birra, un sorso di liquore, un cocktail o un bicchiere di vino contengono tutti approssimativamente la stessa quantità di alcol, ma di fatto tutte le bevande alcoliche sono potenzialmente pericolose, quindi è meglio evitare completamente l’alcol durante la gravidanza.

Il consumo di alcolici in qualsiasi momento della gravidanza può causare problemi: l’alcol fa aumentare il rischio di aborti spontanei e di parto pretermine, inoltre l’abuso di alcol è una delle principali cause del ritardo mentale dei bambini.

I figli di madri che hanno avuto gravi problemi di alcolismo durante la gravidanza, sono soggetti ad una tipica sindrome, caratterizzata da disfunzioni del sistema nervoso (fino ad un mero ritardo mentale), deficit di crescita ed immunitari, ma anche vere e proprie alterazioni morfogenetiche. Comunque, anche bere piccole dosi di alcol al giorno (1-2 unità alcoliche) può determinare nel tempo problemi cognitivi e comportamentali nel bambino, iperattività, disturbi dell’attenzione, dell’apprendimento e delle relazioni affettive con la famiglia e con gli amici. Inoltre, gli studi effettuati negli ultimi anni dimostrano che i figli di donne che hanno consumato alcolici in gravidanza, arrivati all'età adulta, hanno più frequentemente problemi correlati all'alcol e una predisposizione al deficit nell'apprendimento e, più in generale, delle abilità intellettive. 

Le alterazioni provocate dall'alcol sullo sviluppo del feto

La tipologia dei danni al feto conseguenti all'esposizione prenatale all'alcol che sono stati inclusi nel termine “spettro dei disordini feto-alcolici” (fetal alcohol spectrum disorder - FASD). Questa definizione si riferisce a tutte le anomalie e le disabilità fisiche, mentali, comportamentali e sociali che possono presentarsi, anche per tutta la vita, in diversi modi e con differenti livelli di gravità, a causa dell’esposizione del feto all'alcol.

Le disabilità si dividono in primarie (o principali) e secondarie.

Le disabilità primarie riflettono i principali danni nell'aspetto esteriore e le alterazioni neuropsicologiche rientranti nello spettro dei disordini feto alcolici. Essi includono:

  • anomalie facciali  

  • ritardo nell'accrescimento

  • difformità nello sviluppo neurologico del sistema nervoso centrale con disfunzioni comportamentali e cognitive  

Le disabilità secondarie compaiono più tardi nel corso della vita e si ritiene siano il risultato di complicazioni dovute ai mancati accertamenti (diagnosi) e cura delle disabilità primarie. Consistono in:

  • problemi di salute mentale

  • mancanza di vita autonoma

  • problemi con il lavoro

  • esperienza scolastica fallimentare

  • problemi con la legge

  • isolamento

  • comportamento sessuale inappropriato.

Per saperne di più contatta uno dei nostri specialisti in Ginecologia



Fai una domanda allo specialista

Fai una domanda