L'implantologia dentale per tornare a sorridere


L'implantologia dentale per tornare a sorridere

Un intervento di implantologia dentale è finalizzato all’inserimento nell’osso della mandibola/mascella di “viti” in titanio su cui ancorare le protesi per rimpiazzare i denti perduti.

L’implantologia dentale ha raggiunto dei livelli di eccellenza incredibili ed è il settore più importante e più sicuro dell’odontoiatria moderna che garantisce risultati a lungo termine per la riabilitazione del paziente senza denti. Il sogno di tornare a sorridere non è più un utopia! 

Cos’è un impianto dentale?

Un impianto dentale è un dispositivo protesico fisso (una vita in titania) che grazie ad un'intervento chirurgico viene inserirto nell’osso mascellare o mandibolare per sostituire la radice di uno o più denti mancanti. L’impianto inserito nell’osso forma un’unione durevole fra la superficie dell’impianto e l’osso stesso. Questo trattamento odontoiatrico si propone di riabilitare l’estetica del sorriso e le funzionalità masticatorie del paziente che sono state compromesse dalla perdita di uno o più denti.

Come è fatto un impianto dentale

L’impianto dentale è composto da una parte non visibile, la vite endossea in titanio e il moncone alla quale verrà fissato il nuovo dente.
La vite endossea è una vite in titanio inserita nell’osso mascellare nella posizione del dente o dei denti mancanti del paziente; funge da radice del nuovo dente artificiale.
Il moncone o abutment è l’elemento dell’impianto dentale che connette la vite endossea alla protesi dentaria.
La protesi dentaria non è nient’altro che il dente artificiale che va a sostituire quello mancante; riproduce nella forma e nel colore la dentatura naturale del paziente. 

L’impianto dentale è un dente a tutti gli effetti, e pertanto deve essere sottoposto a una pulizia quotidiana con spazzolino, collutorio o filo interdentale.

Preparazione all'intervento

In genere, le persone per le quali è prevista l'installazione di un impianto dentale devono sottoporsi, prima della procedura, a un esame radiografico (raggi X) della bocca.

Fornendo informazioni relative all'anatomia della mascella e della mandibola (le cosiddette impronte dentali), questo esame radiografico serve al medico dentista per creare un impianto dentale adatto alle esigenze dei pazienti e pianificare con precisione le varie tappe del futuro intervento d'installazione.
Senza l'esecuzione di un esame ai raggi X della bocca, la realizzazione e l'applicazione di un impianto dentale sarebbero impossibili.
Talvolta, anche se molto di rado, l'esame radiografico della bocca può non essere sufficiente; nelle suddette circostanze, risulta indispensabile l'esecuzione di una TAC.

I vantaggi di un impianto dentale

Rispetto alle protesi mobili tradizionali, ovvero le dentiere, l’impianto dentale offre diversi vantaggi. Infatti:

  • previene la perdita di tessuto osseo che si può verificare quando manca un dente e la zona non viene sollecitata con la masticazione;
  • è stabile e non si muove, permettendo di mangiare e parlare senza problemi;
  • la forza della masticazione è la stessa dei denti naturali;
  • non irrita le gengive come una dentiera tradizionale;
  • il paziente acquisisce autostima e sicurezza.

Impianti osteointegrati: percentuale di successo

La completa osteointegrazione degli impianti dentali avviene con successo nella grande maggioranza dei casi.
Studi internazionali basati sulla valutazione scientifica e rigorosa di oltre 1200000 impianti hanno indicato che la percentuale media di successo è superiore al 98%.
Per i fumatori, la percentuale di successo si abbassa all’85%.

Occorre sottolineare che questo risultato è strettamente correlato al rispetto di un adeguato programma di controlli periodici e di igiene orale professionale (ablazione tartaro o detartrasi) pianificato dal dentista e dal paziente.

Gli impianti dentali non sono soggetti a carie, ma la scarsa igiene orale può portare allo sviluppo di perimplantiti, cioè di infezioni della zona circostante all’impianto che possono provocare la perdita dell’impianto stesso.

Tra i rischi e le complicanze di tipo generico, rientrano:

  • Infezioni;
  • Eccessiva perdita di sangue;
  • Gonfiore a livello di mascella o mandibola;
  • Dolore post-operatorio;
  • Allergia agli anestetici utilizzati nel corso della procedura.

Implantologia tradizionale

La gengiva viene incisa e l’impianto viene posizionato all’interno dell’osso esposto. Una volta inserito l’impianto, la ferita viene suturata in modo da ottenere una guarigione per via sommersa. Trascorso il periodo necessario all’osteointegrazione (ovvero il processo biologico attraverso il quale la vite o impianto si integra nell’osso) viene posizionato il nuovo dente o protesi. Questo periodo di guarigione varia solitamente da 3 a 6 mesi durante il quale a seconda della zona interessata dall’intervento, può essere necessario applicare una protesi provvisoria con funzione prevalentemente estetica.

Implantologia a carico immediato

Il termine “carico immediato” implica che i denti siano posizionati entro 24/48 ore dall’inserimento degli impianti. Questi elementi sono provvisori ed hanno prevalentemente una funziona estetica nel caso di elementi singoli, ma anche masticatoria nei casi in cui si vada a riabilitare un’intera arcata. La protesi provvisoria svolgerà la sua funzione per un periodo minimo di 6 mesi dopo il quale verrà eseguita la protesi definitiva. Perché si possa procedere con questa metodica, tuttavia, sono necessarie alcune condizioni tra le quali una buona stabilità primaria, ovvero la forza con la quale l’impianto viene avvitato all’interno dell’osso oltre ad una adeguata quantità dell’osso stesso.

Implantologia mini-invasiva computer guidata

Attraverso un esame diagnostico computerizzato (Tomografia) è possibile visualizzare tridimensionalmente la struttura ossea del paziente con la massima precisione. Con un software dedicato viene programmato nel minimo dettaglio il posizionamento degli impianti. Sulla base di tale simulazione viene realizzata una mascherina trasparente in resina (dima o guida) che permette di inserire la vite implantare esattamente nel punto programmato al computer.

Questa metodica consente di posizionare gli impianti con una precisione di inserimento decisamente maggiore rispetto ad un intervento a mano libera. La gengiva non viene incisa, il sanguinamento è ridotto al minimo ed è perciò consigliabile anche in pazienti che fanno uso di farmaci anticoagulanti (gli impianti vengono introdotti nell’osso attraverso un modesto foro nella gengiva e una volta posizionati tamponano con la loro stessa presenza il sanguinamento). La durata dell’intervento è inferiore, non dovendo misurare manualmente i punti di inserimento degli impianti e di conseguenza ha una fase post operatoria non particolarmente pesante.

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