Otturazione dentale e carie: quando e perché si interviene


Otturazione dentale e carie: quando e perché si interviene

L’otturazione dentale è una tecnica odontoiatrica che viene praticata per riparare e ripristinare la funzionalità di un dente interessato da danni causati dalle carie. Si tratta di un intervento che fa parte dell’odontoiatria conservativa ovvero quella che si occupa del restauro dei denti cariati o danneggiati.

La carie può avere origine da diverse cause:

  • Denti disallineati o caratterizzati da una struttura poco resistente

  • Diminuzione della saliva prodotta, naturale disinfettante della nostra bocca che in alcuni casi può acidificarsi e rendere più probabile la formazione di carie

  • Fumo e/o alimentazione errata, in particolare se ricca di zuccheri, cibi raffinati o particolarmente appiccicosi.

Quando il dentista esegue un'otturazione, per prima cosa rimuove la carie, pulisce l'area interessata, quindi riempie la cavità pulita con un apposito materiale.  La rimozione della carie avviene in anestesia locale; l’anestetico impiega pochi minuti per produrre effetto.

 Il riempimento della cavità disinfettata può essere svolto con diversi tipi di materiali:

  • resina composita, il materiale più adoperato. Si tratta di un materiale realizzato con resine fotopolimerizzabili, in grado di indurire in un brevissimo arco di tempo;

  • amalgama, sono molto meno frequenti attualmente ma usate spesso in passato;

  • ceramica, adottata per il riempimento del dente..

Quando il dente viene otturato e trascorse alcune ore dalla fine della procedura, il più delle volte il paziente riprende la consueta masticazione. Possono tuttavia essere utili alcuni accorgimenti:

  • ricorrere ad una masticazione lenta e delicata, per ridurre al minimo la pressione sul dente otturato

  • masticare sul lato opposto rispetto al dente otturato

  • mantenere la bocca chiusa durante la masticazione, così da risparmiare inutili sollecitazioni al dente otturato, che può essere ancora sensibile

  • evitare cibi duri o appiccicosi che potrebbero contribuire al distacco della otturazione appena svolta

  • evitare bevande zuccherate, eccessivamente fredde o calde, per non gravare sul dente otturato che potrebbe essere ancora sensibile, dopo la procedura.

Otturazione in composito: le nuove frontiere del settore

La necessità di sostituire le vecchie otturazioni ai denti ha reso ancora più urgente la scelta di utilizzare materiali biocompatibili, atossici e anche esteticamente più gradevoli. È questo il caso dell’otturazione in composito, che prevede l’uso di resine composite in ceramica.
Il colore è il medesimo dei tessuti dentari e può anche essere scelto all’interno della gamma disponibile in modo che si adatti al meglio alla propria dentatura: questo permette non solo di intervenire in modo sicuro, ma anche di creare un’otturazione estetica. Essendo flessibile, resistente, sicuro e cromaticamente soddisfacente, il composito è ormai il materiale d’elezione negli interventi di otturazione. Per far aderire il composito ai tessuti, è necessario che l’area risulti asciutta: l’otturazione viene quindi eseguita dopo aver applicato una diga dentaria, in modo da isolare il dente interessato dal resto della bocca e dalla sua umidità.

Il costo varia con il variare della complessità dell’intervento, che a sua volta dipende dagli strati dentali compromessi dalla carie, per un’otturazione semplice il costo si aggira intorno alle 100 euro, per un'otturazione complessa si può arrivare a spendere anche 150 €.

Per saperne di più contatta uno dei nostri specialisti in Odontoiatria



Fai una domanda allo specialista

Fai una domanda