Distacco della retina sintomi e cause


Distacco della retina sintomi e cause

Il sintomo più comune del distacco di retina è la visione di una tenda nel campo visivo. E’ possibile anche percepire dei lampi di luce (fotopsie) o punti neri mobili (miodesopsie). Non è mai presente dolore.

Il distacco della retina è una delle cause patologiche più frequenti di perdita improvvisa della vista e si verifica quando la membrana trasparente e sensibile alla luce, situata sul fondo oculare, si separa dallo strato sottostante a cui è normalmente attaccata, trascinando con sé i vasi sanguigni che alimentano di ossigeno e nutrienti l’occhio.

I sintomi del distacco della retina

I primi sintomi del distacco di retina sono la comparsa improvvisi lampi di luce, di macchie nere che fluttuano nel campo visivo e la percezione nel campo visivo di un’ombra simile ad una tenda che si espande in modo progressivo. Tra i sintomi più comuni troviamo:

  • miodesopsie: corpi fluttuanti (macchie, punti neri o mosche volanti) che offuscano la visione

  • fotopsie: lampi di luce improvvisi che colpiscono in particolare la zona periferica del campo visivo

  • scotomi: visione di un’ombra (o “tenda scura”) nel campo visivo.

Ci sono quattro tipologie di distacco della retina:

  • regmatogeno: la forma più frequente, nella quale il vitreo crea una trazione e conseguente rottura della retina, consentendo il passaggio di liquido nello spazio sottoretinico

  • trazionale: si verifica nei casi di ischemia retinica provocata prevalentemente da diabete e trombosi venose. È dovuto alla formazione di membrane che si formano sulla superficie della retina in grado di creare trazione e sollevamento retinico

  • essudativo: dovuto alla presenza di infiammazioni, lesioni vascolari o neoplastiche che inducono l’essudazione di liquido sotto la retina

  • forme miste.

Le cause del distacco della retina

La causa più comune del distacco di retina è l’invecchiamento, responsabile di cambiamenti che coinvolgono il liquido contenuto nell’occhio (umor vitreo), che va incontro ad un aumento della quantità ed una modifica della consistenza, diventando più denso e voluminoso.

Può inoltre insorgere in conseguenza a:

  • traumi,

  • diabete,

  • severa miopia,

  • malattie infiammatorie,

  • patologie genetiche (come la sindrome di Marfan e la sindrome di Ehler Danlos),

  • interventi di cataratta (la pseudofachia che ne consegue rappresenta un fattore di rischio per il distacco di retina).

Diagnosi

In caso di distacco della retina, una diagnosi precoce risulta fondamentale al fine di ridurre al minimo le conseguenze derivanti dal problema. Durante la visita, il medico oculista esegue una serie di esami approfonditi per stabilire l’entità e la tipologia del distacco retinico. Generalmente, si procede con un’ecografia oculare, che consente di valutare le condizioni della retina, per poi eseguire altri esami quali l’elettroretinogramma, l’oftalmoscopia e la misurazione della pressione dell’occhio.

Esame con lampada a fessura

Il paziente posiziona la testa su una mentoniera, mentre l'oculista controlla lo stato anatomico e funzionale degli annessi oculari con un sistema ingrandente (microscopio), dotato di un fascio luminoso.
Altre indagini per la diagnosi di distacco della retina possono includere:

  • Esame dell'acuità visiva e della percezione del colore;

  • Elettroretinogramma;

  • Angiografia con fluoresceina;

  • Misura della pressione intraoculare.

Intervento per distacco di retina

La terapia del distacco della retina deve essere messa in atto il più rapidamente possibile per evitare che con il passare del tempo si verifichino delle temibili complicazioni quali la perdita completa della vista, la atrofia del bulbo oculare o, talvolta, lo sviluppo di un glaucoma neovascolare. I trattamenti standard per il distacco di retina sono:

  • Fotocaogulazione con laser argon. Lo scopo della terapia è quello di creare una cicatrice intorno alla rottura che impedisca l’ingresso del liquido nello spazio sottoretinico.

  • Quando il distacco coinvolge invece un’area significativa della retina è necessario intervenire chirurgicamente. La chirurgia per il distacco di retina prevede essenzialmente due approcci:

    • dall’esterno: chirurgia episclerale senza entrare all’interno dell’occhio.

    • dall’interno: la vitrectomia.

  • Pneumoretinopessia. Questa procedura può essere utilizzata se il distacco retinico è lieve e relativamente semplice da riparare. La pneumoretinopessia comporta l'iniezione di una piccola bolla di gas all'interno dell'occhio (nel corpo vitreo). Questa preme contro la rottura retinica e l'area circostante, per sigillarla. La procedura è accompagnata dalla fotocoagulazione, per formare una cicatrice che aiuti a fissare la retina alla parete interna dell'occhio. Nei giorni successivi alla pneumoretinopessia, al paziente potrebbe essere imposto di mantenere la testa inclinata in una certa posizione, per consentire alla bolla di premere correttamente contro la retina.

  • Fibbia sclerale. L'intervento prevede il posizionamento di una banda elastica di silicone (fibbia) intorno al bulbo oculare, per comprimerlo leggermente. La fibbia sclerale permette alla retina di depositarsi nuovamente contro la parete posteriore dell'occhio. Le fasce possono essere posizionate in modo permanente e non dovrebbero essere evidenti dopo l'operazione.

  • Vitrectomia. Questa procedura, utilizzata in caso di insuccesso dei precedenti trattamenti, può essere raccomandata se il fluido vitreale sotto la retina è insolitamente denso. Durante la vitrectomia, l'umor vitreo viene rimosso dall'interno dell'occhio e sostituito con un gas o un olio di silicone. La procedura è conclusa con la fotocoagulazione, per assicurarsi che la retina mantenga permanentemente la posizione corretta.

Per saperne di più contatta uno dei nostri specialisti in Oftalmologia

Immagine Paziente dottore

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