Eseguito il primo impianto di retina artificiale in Italia.


Eseguito il primo impianto di retina artificiale in Italia.

Primo impianto in Italia di retina artificiale con il microchip PRIMA, impiantato su un paziente di 91 anni affetto da maculopatia atrofica in stadio terminale, una malattia che colpisce sempre più anziani.

 

Un microchip di minuscole dimensioni (2 x 2 mm. con spessore di 30 micron) che capta la luce nell'infrarosso e, generando stimoli elettrici, è in grado di restituire una visione utile nei pazienti affetti da degenerazione maculare legata all'età (AMD di tipo atrofico) evoluta allo stadio terminale di atrofia geografica. 
L'Innovativo impianto è stato effettuato presso l'Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata di Roma ed è il primo ad avvenire in Italia nell'ambito del progetto internazionale PRIMAvera, lo studio clinico multicentrico nella lotta contro la cecità, in particolare quella causata dalla degenerazione maculare legata all'età (AMD) di tipo atrofico evoluta allo stadio terminale di atrofia geografica (GA), avviato anche negli Stati Uniti, Francia, Germania e Inghilterra. 
L'intervento è stato eseguito dal Dott. Marco Pileri (responsabile della UOSD di chirurgia vitreoretinica). "Congratulazioni a tutta l'equipe dell'Ospedale San Giovanni che ha eseguito l'intervento che dimostra, ancora una volta, - ha sottolineato l'Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato – il Lazio è all'avanguardia nelle nuove frontiere della medicina, la sanità del Lazio è un'eccellenza e un punto di riferimento. Inoltre, coniugare la competenza professionale dei nostri medici e operatori sanitari con la possibilità di innovazione tecnica e strumentale nei nostri ospedali, grazie agli importanti investimenti che abbiamo avviato attraverso il PNRR, ci consente di portare avanti interventi che fino a qualche tempo fa erano impensabili ma che oggi sono una realtà".

La degenerazione maculare legata all'età è una delle patologie più gravi che colpiscono l'occhio e riguarda un numero crescente di anziani. Nella malattia, l'area centrale della retina ('macula') cruciale per la visione dei dettagli, per riconoscere i volti, i colori, leggere e guidare, risulta progressivamente danneggiata. La malattia rappresenta la prima causa di cecità legale e ipovisione nel mondo occidentale e colpisce principalmente over-65enni. Ufficialmente in Italia ci sono circa un milione di pazienti affetti da degenerazione maculare legata all'età. Tra questi circa 850.000 con la forma atrofica (secca) incurabile, e circa 150.000 affetti dalla forma essudativa (umida), il cui decorso si può frenare con delle iniezioni intravitreali.

Il microchip PRIMA

Lo studio clinico internazionale, condotto per l'Italia dal Consorzio tra l'Università di Tor Vergata e il Presidio Britannico, verrà successivamente ripetuto su altri cinque pazienti, selezionati dal team italiano. "La nostra aspettativa è ridare la possibilità di leggere lettere, numeri, parole e anche piccole frasi. In totale saranno inizialmente 38 i pazienti che riceveranno l'impianto in diversi Paesi europei”, ha affermato all'Ansa Andrea Cusumano, Direttore Scientifico del progetto per l’Italia. Con i numeri destinati a crescere, sono previsti presto altri due interventi. "I risultati preliminari dello studio sono attesi entro fine anno, mentre per la valutazione complessiva dello studio ci vorranno 3 anni. Prevediamo di operare i prossimi due pazienti entro 10 giorni e che l'intervento durerà anche meno di due ore la riabilitazione dei pazienti inizierà poi nel giro di alcune settimane”, ha continuato Cusumano. Nel merito dell’intervento, il microchip che viene impiantato, PRIMA, presenta minuscole dimensioni, è wireless, e viene impiantato con una chirurgia mininvasiva in anestesia locale. 

Per saperne di più contatta uno dei nostri specialisti in Oftalmologia

Immagine Paziente dottore

Fai una domanda allo specialista

Risolvi i tuoi dubbi riguardanti la salute Fai una domanda


Fai una domanda allo specialista

Fai una domanda