I sintomi sono rossore, bruciore, aumento della lacrimazione, fotofobia e secrezioni che nel caso della congiuntivite cronica durano oltre le 4 settimane e possono coinvolgere la cornea.
Con il termine di Congiuntivite si definisce l'infiammazione della membrana presente sulla superficie anteriore dell'occhio, svolge la funzione di difendere l'occhio dai microrganismi e di proteggerlo da sostanze ed oggetti estranei.
La congiuntivite è una delle malattie oculari più comuni e può manifestarsi in forma acuta o cronica. Può colpire un solo occhio e poi estendersi ad entrambi. Può infatti essere causata da un'infezione batterica, virale o da altri microorganismi o parassiti (congiuntivite infettiva).
Può anche derivare da una reazione allergica a elementi come pollini, acari della polvere, peli di animali, farmaci (congiuntivite allergica) o dal contatto con sostanze chimiche quali saponi, cosmetici, acidi, alcali, e anche da agenti fisici di varia natura, tra cui l'esposizione eccessiva ai raggi solari e ad altre radiazioni (congiuntivite da agenti chimici e fisici).
I sintomi provocati dalla congiuntivite variano in base alle cause che hanno determinato l'infiammazione. Tra le principali ricordiamo:
Le cause della congiuntivite possono essere varie, ma le più frequenti sono le seguenti:
Esistono diverse tipologie di congiuntivite: virale, batterica o allergica. Questa infiammazione oculare si manifesta con una diversa sintomatologia a seconda dei soggetti coinvolti (adulti o bambini). Si stima che il 70% dei casi di congiuntivite richiede il consulto di uno specialista in oftalmologia.
L’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici (WAidid) sottolinea come solo una corretta diagnosi possa permettere di ricevere il giusto trattamento e evitare complicazioni che possono comportare danni strutturali all’occhio.
Con un rischio di trasmissione del 50%, la congiuntivite infettiva più comune è la congiuntivite virale. Questa colpisce generalmente la popolazione adulta e si presenta prevalentemente in estate. Può interessare entrambi gli occhi, che risultano irritati da una secrezione acquosa che causa sintomi come: bruciore e fotofobia.
Il principale responsaile di questa tipologia di congiuntivite è l’Adenovirus (90% dei casi), un virus che spesso colpisce anche altre parti dell’organismo, in particolar modo le vie respiratorie, dando vita a ulteriori sintomi come mal di gola, rinite, tosse e ingrossamento linfonodale. A provocare la congiuntivite virale può, inoltre, essere l’Herpes Simplex (1,3%-4,8% dei casi) che attacca un solo occhio e si associa, generalmente, ad herpes labiale. A seguire abbiamo Herpes Zoster e Molluscum Contagiosum: il primo coinvolge il nervo trigemino, mentre il secondo è spesso associato a congiuntivite follicolare con lesioni alla palpebra. In entrambi i casi, le complicanze possono essere gravi come danni alla cornea e uveite.
Sebbene non esista nessun trattamento ad hoc, l’uso di antivirali topici o sistemici può rivelarsi utile per impedire complicanze. Impacchi freddi, lacrime artificiali e antistaminici topici alleviano la sintomatologia. Bisogna inoltre ricordare di utilizzare asciugamani e salviette personali per non favorire la trasmissione dell’infezione agli altri conviventi.
A prediligere i bambini, invece, è la congiuntivite batterica: si stima, infatti, che nel 50%-75% dei casi siano i piccoli pazienti ad esser vittima di questa infezione. Questo tipo di congiuntivite tende a presentarsi prevalentemente nel periodo tra dicembre e aprile. I sintomi caratteristici sono: secrezione purulenta appiccicosa e sensazione di corpo estraneo nell’occhio.
Nei bambini, i principali batteri responsabili sono Haemophilus influentiae (29% dei casi) e Streptococcus pneumoniae (20%). Anche gli adulti possono essere colpiti da questa forma di congiuntivite infettiva che, in essi, è causata prevalentemente da Staphylococcus aureus, a cui seguono Streptococcus pneumoniae e Haemophilus influentiae. Inoltre, una scarsa produzione lacrimale, traumi, condizioni di immunodepressione sono da considerarsi fattori di rischio per l’insorgenza della congiuntivite batterica.
Il principale veicolo di trasmissione dell’infezione sono le mani che, se non lavate accuratamente e frequentemente, spalancano le porte a germi e batteri. Una volta diagnosticata, la congiuntivite batterica va trattata tempestivamente con un collirio antibiotico, ovviamente previo consulto e prescrizione medica.
Inoltre, a presentare condizioni importanti è la congiuntivite batterica iperacuta, un’infezione a esordio improvviso che progredisce fino alla perforazione della cornea. Causata generalmente da Chlamydia o Neisseria Gonorrhoeae, malattie sessualmente trasmesse che possono diffondersi anche all’occhio, la congiuntivite batterica iperacuta è caratterizzata da un’abbondante secrezione purulenta, visione diminuita, dolore e linfoadenopatia.
Non si parla di contagio nel caso di congiuntivite di tipo allergico. Questa forma di congiuntivite è dovuta alla risposta infiammatoria della congiuntiva ad allergeni presenti nell’ambiente. Si tratta della forma più frequente di congiuntivite che, nel periodo compreso tra fine marzo e settembre arriva a colpire fino al 40% della popolazione. Il sintomo principale è il prurito insieme al conseguente arrossamento degli occhi. A questi possono, inoltre, essere associati naso che cola, starnuti e, a volte, febbre.
Il problema, in genere, scompare evitando il contatto con la sostanza scatenante e utilizzando lacrime artificiali. Nelle manifestazioni più importanti, è opportuno rivolgersi al medico che provvederà a somministrare un collirio antistaminico e farmaci corticosteroidei.
Dopo aver accertato il tipo di congiuntivite, è possibile procedere con la terapia specifica. I colliri e le pomate oftalmiche sono i farmaci di prima scelta per il trattamento di tutte le forme di congiuntivite; chiaramente il tipo di collirio dev'essere valutato in base alla causa che ha infiammato la congiuntiva.
La congiuntivite batterica va curata con una terapia topica a base di colliri antibiotici, eventualmente abbinata a farmaci corticosteroidi in grado di esercitare una potente azione antinfiammatoria.
La forma virale della congiuntivite, invece, va curata generalmente attraverso l'instillazione nell'occhio di comuni colliri analgesici ed antinfiammatori (FANS) per il controllo dei sintomi. I farmaci antivirali non sono sempre indispensabili ai fini della guarigione perché molto spesso l'infezione regredisce spontaneamente nell'arco di 3-7 giorni. I colliri cortisonici, in questo caso, non sono raccomandati perché, in presenza di un'infezione oftalmica virale, questi farmaci potrebbero arrecare gravi problemi alle strutture interne dell'occhio.
Ai primi sintomi di congiuntivite è molto importante consultare il medico ed evitare assolutamente il fai-da-te. Quest'ultimo può comportare gravi conseguenze e danni anche permanenti all'occhio. Una congiuntivite non correttamente curata può avere complicanze irreversibili come: danni alla cornea, sepsi o meningite.
Per evitare tali complicanze affidati sempre a professionisti del settore. Contatta uno dei nostri specialisti in Oftalmologia.