Normalmente la lacrimazione è una risposta fisiologica ad uno stato emotivo o la reazione ad un dolore intenso, ma può essere indotta anche da alcune patologie.
La lacrimazione è normalmente associata alla sfera emozionale, in realtà ha una funzione ben precisa; innanzitutto riduce l'attrito lubrificando l’occhio, ostacola le invasioni batteriche, fornisce nutrimento ed ossigeno all'epitelio congiuntivale e rimuove le sostanze tossiche o i piccoli corpi estranei dentro o intorno agli occhi. L'apparato lacrimale dell'occhio è composto da: ghiandola lacrimale, canali lacrimali, sacco lacrimale e condotto nasolacrimale.
L’eccessiva lacrimazione oculare, o epifora, è un disturbo dell’occhio molto comune che può insorgere a qualsiasi età, sebbene sia più diffusa tra i bambini e le persone oltre i 60 anni. Può essere dovuta a molteplici fattori, che variano da traumi meccanici oculari, a diverse patologie (che non riguardano esclusivamente gli occhi), oltre che, naturalmente, specifici stati emotivi. Quando la superficie oculare è irritata o infiammata a causa di infezioni, allergie, corpi estranei o altre sostanze, gli occhi si “proteggono” producendo più lacrime.
A seconda della causa che è alla base della lacrimazione, questo fenomeno può interessare uno o entrambi gli occhi ed essere eventualmente accompagnato da:
bruciore oculare,
offuscamento della vista,
edema palpebrale (gonfiore delle palpebre),
fotofobia (eccessiva sensibilità alla luce),
prurito,
rossore dentro l’occhio e nel contorno oculare,
aumento, più o meno abbondante, della secrezione nasale di muco.
Le principali cause che possono provocare un disturbo della lacrimazione sono:
Infezioni dell’occhio, soprattutto congiuntiviti, blefarite e cheratite
Trichiasi, ovvero le ciglia che sfregano contro il bulbo oculare
Lesioni traumatiche all’occhio come graffi, abrasioni, fratture facciali o penetrazione di corpi estranei
Irritanti ambientali esterni come fumo, smog, particelle di polvere o di sabbia
Anomalie congenite dell’apparato lacrimale
Sindrome dell’occhio secco
Anomalie anatomiche delle palpebre
Tumori che interessano l’apparato lacrimale (entità molto rare)
Effetti collaterali di alcuni farmaci
Una delle ragioni più comuni per la lacrimazione eccessiva è la congiuntivite. Si tratta di un’irritazione o infezione della congiuntiva o dell’area bianca dell’occhio. In tali occasioni, un sintomo tipico a fianco della lacrimazione eccessiva è una colorazione rossa molto visibile. I medici distinguono tra varianti infettive e non infettive. La congiuntivite infettiva è causata da virus o batteri, mentre la causa della congiuntivite non infettiva comprende allergie, irritazione provocata da luce molto intensa, particelle estranee o sostanze chimiche. In entrambi i casi si consiglia di contattare urgentemente un medico oculista e descrivere i sintomi. Poiché questa malattia è contagiosa, riceverete rapidamente un appuntamento.
Un'altra patologia molto comune è quella che riguarda i condotti lacrimali ostruiti causata dal loro restringimento, spesso come risultato di un’infiammazione (gonfiore). Questo può verificarsi più frequentemente in caso di sinusite e allergia, e con l’avanzare dell’età. Se i dotti lacrimali sono ostruiti o ristretti, le lacrime non potranno defluire e rimarranno nella sacca lacrimale. Se accade ciò, la sacca lacrimale può diventare infetta e l’occhio produrrà un liquido appiccicoso (muco). Potrebbe anche svilupparsi un gonfiore a lato del naso, vicino all’occhio, chiamato mucocele. Se questo diventa infetta, può causare la formazione di ascessi dolorosi proprio sotto l’occhio, che devono essere curati con antibiotici e, in alcuni casi, con la chirurgia. A volte, i canalicoli (i piccoli canali di drenaggio dentro agli occhi) possono essere ostruiti. Questo può essere causato da un’infiammazione o da una cicatrizzazione dovuta a un’infezione virale, a un trauma o a un’altra forma di danno.
Il percorso diagnostico parte dall’anamnesi, con la quale il medico formula una serie di domande al paziente, le cui risposte permettono di ricostruire la sua intera storia clinica. Una volta terminata la fase diagnostica di anamnesi e di esame obiettivo, può rendersi necessaria l’esecuzione di alcuni esami strumentali, che permettono al medico specialista in Oftalmologia di dirimere le principali cause che stanno provocando disturbi della lacrimazione; tra i più utili e comuni si annoverano
Esami del sangue di routine
Tonometria, che misura la pressione a livello oculare
Esame standard dell’acuità visiva
Lampada a fessura
Colorazione con fluoresceina, che può evidenziare abrasioni e lesioni a livello della sclera
Esami colturali nel sospetto di infezioni
Test di Schirmer, che valuta la secrezione lacrimale misurandola tramite una striscia di carta assorbente millimetrata posta all’interno della palpebra inferiore
TC o altri esami di imaging, per approfondimenti radiologici di II livello
Il trattamento di questa condizione clinica dipende dall’entità e dalle cause rintracciabili alla base del disturbo. Molto spesso la lacrimazione è un fenomeno transitorio, che si risolve spontaneamente in un arco temporale rapido o dopo rimozione dello stimolo irritativo.
L’uso di lacrime artificiali riduce la lacrimazione quando secchezza degli occhi o difetti epiteliali corneali ne sono la causa. Potrà essere necessario, in alcuni casi, impostare un trattamento farmacologico (su consiglio di un medico), che preveda:
antibiotici (principalmente nel caso di infezioni batteriche),
antistaminici e cortisonici (nel caso in cui si sospetti un’eziologia allergica).
In caso di stenosi, ostruzione dei dotti nasolacrimali, ectropion o entropion, qualora la lacrimazione non sia risolvibile farmacologicamente, può essere presa in considerazione la possibilità di intervenire mediante un intervento chirurgico. L’intervento chirurgico è noto come “dacriocistorinostomia” e consiste nel creare una via accessoria per mettere in comunicazione il sacco lacrimale con il naso.
Se fino a poco tempo fa l’intervento veniva eseguito necessariamente in anestesia generale, mediante l’apposizione di tubi di silicone lungo il tragitto creato, che poi venivano asportati in ambulatorio senza dolore e senza anestesia, ad oggi è possibile intervenire tramite laser, in anestesia locale o sotto sedazione, mediante l’introduzione di sonde attraverso la via lacrimale, sotto il controllo visivo di un sinuscopio, che garantiscono una maggiore sicurezza del risultato e grande precisione operatoria.
La chirurgia può essere necessaria anche in caso di grave penetrazione di corpi estranei nell’occhio.
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