La tendinite calcifica, una patologia che interessa la spalla


La tendinite calcifica, una patologia che interessa la spalla

La tendinite calcifica è una patologia che coinvolge la spalla ed è caratterizzata da una sintomatologia spesso molto intensa, che causa un dolore insopportabile.

La tendinite calcifica o tendinopatia calcifica è una patologia caratterizzata dalla presenza di depositi calcifici sui tendini della cuffia dei rotatori della spalla. È una condizione autolimitante che può essere molto dolorosa con una durata dei sintomi superiore a 6 mesi. Interessa in moltissimi casi il tendine del muscolo sovraspinato, il piccolo muscolo della spalla che tiene centrata la testa dell’omero. Questo disturbo causa un'infiammazione della spalla, che comporta un dolore intenso ed una limitazione dei movimenti.

Le cause della tendinopatia calcifica

La tendinopatia calcifica è un’affezione dei tendini in cui si osserva la presenza di depositi di calcio in forma di cristalli (tipicamente idrossiapatite); la causa esatta rimane ad oggi sconosciuta, ma si esclude che possa trattarsi della conseguenza di un trauma o di un eccessivo utilizzo (come altre patologie ortopediche ad origine sportivo/professionale, come il gomito del tennista) e solo raramente si osserva come parte del quadro di una malattia sistemica, sebbene possa essere associata a diabete, disturbi della tiroide o calcoli renali.

Le fasi dell'evoluzione della tendinite calcifica?

Il sintomo principale è il dolore alla spalla, destra o sinistra, ma a volte anche bilaterale (interessa entrambe le spalle). Questo si presenta improvvisamente in modo molto intenso e dipende dall’irritazione causata dal calcio, che genera un’infiammazione in grado di coinvolgere l’intera articolazione. Il paziente lamenta spesso di avere la spalla bloccata e di non riuscire a compiere gesti semplici.

La patologia si può presentare in 4 fasi:

  • Fase acuta caratterizzata da molto dolore e difficoltà al movimento della spalla, con una durata da 1 a 6 settimane.

  • Fase cronica ricorrente caratterizzata da episodi acuti di dolore intervallati da periodi asintomatici, con una durata da 6 settimane a 6 mesi.

  • Fase cronica persistente caratterizzata da dolore costante che si intensifica con il movimento, con una durata superiore a 6 mesi.

  • Fase di deposizione generalmente asintomatica.

Diagnosi

La calcificazione alla spalla viene diagnosticata nel corso di una visita ortopedica con ecografia. Quest'approccio alla problematica consente di localizzare con certezza l'area coinvolta, individuando il processo di calcificazione e la fase in cui si trova. Nel corso della visita, il medico effettuerà delle valutazioni per escludere altre condizioni come, ad esempio, la rottura di un tendine.

Quali esami sono necessari?

  • Gli accertamenti diagnostici utili per definire la presenza della calcificazione alla spalla comprendono le radiografie nelle proiezioni antero-posteriori e laterali.

  • Per una più precisa localizzazione ed una valutazione più attenta, il medico si può avvalere di un esame ecografico della spalla. Quest'indagine viene utilizzata anche ai fini del follow up.

  • La risonanza magnetica (RM) non è utile per documentare ulteriormente la calcificazione alla spalla, ma può evidenziare eventuali lesioni articolari associate.

Trattamenti per la tendinite calcifica

Il trattamento maggiormente utilizzato per la cura della tendinite calcifica è rappresentato dalla litoclasia percutanea ecoguidata, conosciuta anche come ablazione percutanea ecoguidata delle calcificazioni della spalla grazie alla quale è possibile sciogliere e rimuovere i depositi di calcio.

Può essere prescritto un trattamento conservativo eseguito attraverso l’assunzione di antiinfiammatori o ricorrere alla fisioterapia al fine di migliorare la rigidità dell’articolazione.

  • Asportazione della calcificazione in artroscopia (artroscopia della spalla): è un intervento mininvasivo, alternativo alla chirurgia della spalla tradizionale. Quest'approccio è il più accurato tra quelli elencati e consente di ripulire completamente la calcificazione dall'area interessata e di trattare anche eventuali lesioni tendinee associate. L'asportazione della calcificazione in artroscopia prevede l'inserimento di una microtelecamera a fibre ottiche e di alcuni strumenti chirurgici (di solito, due aghi: uno deputato a lavare con fisiologica il deposito e l'altro a svuotare il materiale calcifico) attraverso dei fori praticati attorno alla spalla.

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Immagine Paziente dottore

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