La trocanterite o borsite trocanterica


La trocanterite o borsite trocanterica

La trocanterite è una patologia molto comune che colpisce soprattutto individui di mezza età o anziani, ma anche persone più giovani che praticano particolari sport. Se non curato, questo stato infiammatorio può diventare molto doloroso e invalidante

La trocanterite, o borsite trocanterica, è una condizione dolorosa dovuta spesso all'infiammazione della borsa sinoviale che si trova nella parte superiore esterna della coscia sopra al grande trocantere del femore. Il motivo per cui avviene una infiammazione in questa area è unicamente legato all’anatomia: abbiamo una sporgenza ossea il trocantere, che funge da innesto per muscoli forti e importanti e spesso sono gli errori posturali a traumi che ne causano un’alterazione dell’equilibrio articolare.
Si manifesta con un dolore localizzato sul fianco, in corrispondenza della sporgenza del gran trocantere, sulla parte esterna superiore della coscia, che può estendersi ai glutei e alla gamba. Le fitte rendono difficoltosa la deambulazione, con tendenza a quella che viene chiamata “zoppia di fuga”, ovvero un passo rapido con l’arto sofferente per evitarne l’appoggio al suolo. Il dolore può comparire anche nelle ore notturne, dormendo sdraiati sul fianco sofferente.

Le principali causa della trocanterite.

Le cause di tale infiammazione sono da ricercarei principalmente a sforzi eccessivi, urti e traumi. Degli esempi piuttosto comuni riguardano le cadute su un fianco, specialmente quelle che interessano l’anca, gli urti accidentali, le contusioni, lo stare sdraiati su un fianco a contatto con una superficie rigida per un periodo prolungato.

Le cause della trocanterite possono includere:

  • Infortuni, come cadute sul fianco a livello dell’anca

  • Movimenti ripetitivi che interessano l’articolazione dell’anca come correre e camminare

  • Pressione eccessiva o prolungata nell’area dell’anca

  • Alcune infezioni (tubersolosi ad esempio) e alcune malattie (gotta ed artrite) possono essere

  • associate ad una infiammazione del contenuto sieroso della borsa.

  • La presenza di impianti o tessuto cicatriziale nel distretto dell’anca (per esempio, in seguito ad intervento chirurgico nel distretto dell’anca)

  • Una differenza di lunghezza tra gli arti inferiori (eterometria).

Fattori di rischio della trocanterite

Sono a rischio di trocanterite:

  • Le vittime di cadute accidentali, contusioni o urti, che interessano l'anca;

  • I praticanti sport come la corsa, il ciclismo o la camminata in montagna;

  • I portatori di una scoliosi;

  • I malati di osteoartrite o artrite reumatoide;

  • Chi presenta una dismetria agli arti inferiori;

  • Chi presenta un'atrofia dei muscoli dell'anca;

  • Chi ha l'abitudine di assumere cattive posture.

I sintomi della trocanterite

Il sintomo principale è il dolore che si presenta in maniera crescente, concentrato principalmente sul fianco all’altezza dell’anca ma può essere percepito fino al ginocchio. Questo sintomo è causato dallo sfregamento tra le varie parti anatomiche che compongono l’articolazione e dalla eccessiva pressione che si è creata al suo interno.
Il gonfiore, in particolare dell’anca, è sicuramente il secondo campanello dell’arme ed è causato dall’aumento di volume della borsa sinoviale, che si riempie di liquido una volta infiammata. Al gonfiore si possono accompagnare un senso di rigidità articolare e indolenzimento, una sensazione di calore e arrossamento dell’anca, come conseguenza dei processi infiammatori in atto.

DIAGNOSI

La diagnosi è prevalentemente clinica, ovvero formulata durante la visita medica che prevede:

  • anamnesi, una sorta di intervista medico-paziente in cui vengono indagati in particolari eventuali comportamenti od attività strettamente correlate all’insorgenza del disturbo, come attività fisica, cadute, allettamento, ecc.

  • esame obiettivo, la valutazione dei segni e dei sintomi lamentato dal paziente, anche attraverso specifiche manovre volte ad esempio ad escludere l’ipotesi di frattura (il paziente è in grado di di sollevare la gamba dritta senza dolore, oltre che ruotarla). Il dolore spesso peggiora con manovre che coinvolgano la stabilizzazione del bacino, come stare in piedi su una gamba sola.

All’ispezione visiva la pelle risulta tipicamente normale, non arrossata né calda, perché la causa non è infettiva. A seguito della visita è possibile ricorrere alla valutazione radiografica per escludere con certezza la presenza di fratture, qualora sussista il dubbio.
Tecniche imaging di secondo livello (come la risonanza magnetica) sono richieste raramente, ma anche l’ecografia non fa parte delle valutazioni di routine.

Non è in genere necessaria la prescrizione di esami del sangue, che possono essere richiesti eventualmente in caso di segni suggestivi di infezione (febbre, brividi, …), a partire banalmente da emocromo (per valutare soprattutto la conta leucocitaria) ed eventualmente marker d’infiammazione come VES e PCR.

TERAPIA

La trocanterite è una condizione piuttosto comune e facilmente curabile. In assenza di una terapia adeguata, tuttavia, può compromettere seriamente attività semplici e quotidiane come camminare, guidare ecc.

Questa condizione può essere generalmente curata con una terapia di tipo conservativo tramite:

  • riposo, evitare di sollecitare l'arto inferiore dolente, stando in piedi troppo a lungo, camminando molto, correndo, dormendo dalla parte dell'anca dolorante, assumendo posizioni che causano dolore ecc. Il numero dei giorni di riposo dipendono dal livello di infiammazione. L'uso di strumenti di supporto come una stampella o una ortesi plantare, ossia di una soletta con rialzo in casi di dismetria degli arti inferiori, potrebbe ridurre il dolore. Nella maggior parte dei casi, la trocanterite opportunamente trattata guarisce nell'arco di 6 settimane

  • crioterapia, ossia applicazione di ghiaccio sulla zona dolorante, dalle 3 alle 5 applicazioni al giorno della durata di 15-20 minuti ciascuna. Il freddo rende meno sensibile l'area infiammata e riduce dolore, gonfiore e infiammazione

  • farmaci antinfiammatori non steroidei (ibuprofene, naprossene, piroxicam e altri) o paracetamolo, possono ridurre dolore, gonfiore e alleviare l'infiammazione

  • fisioterapia, esercizi di allungamento e rafforzamento dei muscoli dell'anca possono aiutare a ridurre le sollecitazioni a carico della borsa del grande trocantere specialmente quando si cammina, si corre, si va in bici ecc.

  • farmaci corticosteroidi, tramite infiltrazioni locali iniettate direttamente nella zona dolente per ridurre l'infiammazione locale, in modo tale da eliminare i sintomi più rapidamente

  • perdere peso, se è presente obesità e sovrappeso. Queste condizioni, infatti, rallentano il processo di guarigione e predispongono a recidive  

Nelle forme di trocanterite in cui nessuno tra questi trattamenti conservativi fosse efficace o non portasse a risultati apprezzabili, è possibile intervenire chirurgicamente con la rimozione della borsa trocanterica (si parla di borsectomia). Si tratta di un intervento poco invasivo, che consiste in una piccola incisione in corrispondenza del grande trocantere, eseguito in artroscopia e con anestesia locale.

In caso di trocanterite, l'evoluzione dipende sostanzialmente dalla tempestività con cui ci si sottopone alla terapia. Quando le cure sono immediate, con molta probabilità, il recupero è completo. Al contrario, se le cure vengono praticate con ritardo o non sono seguite a dovere, le probabilità di guarigione completa si riducono con possibilità di:

  • ricomparsa dell'infiammazione, con la ripresa del movimento

  • dolore cronico all'anca, a causa dell'infiammazione

  • incapacità di eseguire determinate attività, come corsa, ciclismo...

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Immagine Paziente dottore

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