Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS)


Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS)

Si stima che in Italia sono oltre 4 milioni le persone che soffrono di apnee notturne e solo il 5% sono stati diagnosticati e trattati correttamente. Se non viene curata, può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari e metaboliche.

La sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS) è un disturbo respiratorio che si manifesta esclusivamente durante il sonno, caratterizzato da episodi ripetuti di ostruzione delle vie aeree superiori complete (apnea) o parziali (ipopnea). Tali pause respiratorie, di durata superiore a 10 secondi e spesso riferite dal partner, sono accompagnate da russamento abituale, risvegli improvvisi con sensazione di soffocamento, sonno notturno agitato, necessità di urinare spesso durante la notte, sensazione di bocca asciutta, cefalea al mattino e, in misura minore, sudorazione notturna eccessiva.

Ne risente la qualità di vita di chi è affetto da apnee notturne che risulta significativamente alterata: la riduzione frequente del livello di ossigeno nel sangue e la cattiva qualità del sonno possono provocare, come dimostrato da numerosi studi a livello internazionale, il rilascio degli ormoni dello stress che, come tali, si rendono responsabili, come fattore di rischio, se non addirittura causa, di malattie cardio e cerebrovascolari (ictus cerebrale, ipertensione arteriosa, fibrillazione atriale, infarto) e dismetaboliche (diabete, obesità). Non solo. È una patologia che, portando ad alterazione del sonno ristoratore della persona, può provocare sonnolenza diurna: basti pensare che i colpi di sonno alla guida causati da questo disturbo sono la causa del 7% dei circa 170mila incidenti stradali che si registrano ogni anno nel nostro Paese.

“L’evidenza scientifica ci dice che, a causa di episodi ripetuti di apnea e quindi di ipossigenazione del sangue, si ha una maggiore predisposizione all’ictus e alle malattie cardiovascolari” dichiara il Dott. Beniamino D’Errico, esperto nella gestione dei soggetti OSAS certificato dalla Società Italiana di Pneumologia-IRS. "Si attiva, infatti, il sistema nervoso simpatico, con un rilascio di “ormoni dello stress” (catecolamine), ma si verifica anche una produzione a cascata di proteine infiammatorie, che danneggiano progressivamente il rivestimento endoteliale, cioè la parete interna dei vasi sanguigni; ciò comporta una maggior aggregazione di piastrine che porta ad uno stress ossidativo e ad un ulteriore danno infiammatorio endoteliale vascolare. Ed è proprio questo stress ossidativo cronico con conseguente danno delle pareti dei vasi arteriosi che, nei pazienti con OSAS, può provocare l’ictus”.

In molti casi la sindrome non viene presa in considerazione e quindi non è diagnosticata: non esistono esami del sangue utili a tal fine e, per tale motivo, sia pur con termine improprio, si parla di “epidemia nascosta”. La maggior parte dei pazienti che soffrono di apnee notturne non sa, pertanto, di essere malata, proprio perché il disturbo si presenta durante il sonno. 

Il russamento deve quindi essere “intercettato” al più presto, in quanto possibile spia della presenza di OSAS: sarà poi il paziente che, così allertato, potrà liberamente scegliere di approfondire l’indagine diagnostica e, in caso di conferma, accedere alle cure. La prevenzione, l’identificazione e la cura dell’OSAS è di competenza di diverse figure professionali, dal medico di medicina interna, allo pneumologo, dal neurologo all’otorinolaringoiatra, dal logopedista all’odontoiatra.

Le cause dell’Apnea Ostruttiva del Sonno

Non ci sono delle vere e proprie “cause”, ma piuttosto dei fattori che possono contribuire al restringimento delle vie aeree superiori, causando apnee notturne. Tra questi, troviamo:

  • l’aumento significativo di peso,
  • il consumo di alcool,
  • l’abitudine al fumo,
  • l’uso di farmaci e/o rilassanti che inducono il sonno

Inoltre, ci sono alcune caratteristiche fisiche che favoriscono la presenza di apnee notturne:

  • sovrappeso o obesità (Body Mass Index - BMI, Indice di Massa Corporea - >29 kg/m2);
  • una circonferenza del collo superiore ai 43 cm per gli uomini o a 41 cm per le donne;
  • la presenza di malformazioni al viso o/ed anomalie oro-faringee (tutte quelle situazioni anatomiche che determinano un malfunzionamento delle prime vie aeree).

Fattori di rischio

  • L’apnea ostruttiva nel sonno è una patologia diffusa e circa la metà dei pazienti che ne soffrono è in sovrappeso.
  • Gli uomini sono più a rischio delle donne.
  • L’apnea ostruttiva nel sonno può colpire a qualsiasi età, ma il rischio aumenta proporzionalmente al passare degli anni (età avanzata).
  • Il rischio, inoltre, aumenta se ci sono precedenti nella famiglia (familiarità).
  • Se le vie aeree del naso, della gola o della bocca sono piccole, il rischio di soffrire di apnea nel sonno è più elevato. Le vie aeree possono essere piccole per cause anatomiche, a causa di allergie o di altre patologie che provocano la congestione (vie aeree ostruite).
  • I bambini piccoli possono avere le tonsille ingrossate (ipertrofiche) e quindi correre un rischio maggiore di soffrire di apnea nel sonno. Anche i bambini in sovrappeso sono a rischio.

I sintomi

La persona affetta da apnee notturne presenta alcuni sintomi facilmente identificabili. Se soffri di apnee notturne, potresti però non notare di essere affetto da questa patologia. L'apnea notturna è comunemente associata al forte russamento notturno, ma non tutti i russatori ne soffrono. Per il 75% dei pazienti, il primo segno di apnea notturna è quando il proprio partner nota alcune problematiche durante il nostro riposo: russamento o respiro in modo anomalo.

 Ecco l'elenco esaustivo dei sintomi delle apnee notturne:

Di notte:

  • russamento abituale (tutte le notti) e persistente (da almeno 6 mesi);
  • pause respiratorie nel sonno (riferite dal partner);
  • risvegli con sensazione di soffocamento in soggetto russatore (non necessariamente abituale);
  • necessità di urinare frequentemente;
  • eccessiva sudorazione.

Di giorno:

  • sonnolenza e sensazione di stanchezza;
  • cefalea mattutina;
  • riduzione della concentrazione e dell’attenzione;
  • variazioni dell'umore e alterazioni della personalità;
  • riduzione della destrezza manuale;

Come prevenire l'apnea ostruttiva del sonno?

Per prevenire l'insorgenza delle apnee ostruttive del sonno è consigliabile: 

  • perdere peso se si è sovrappeso oppure obesi;
  • mangiare in modo sano e fare attività fisica costante, anche moderata;
  • evitare il fumo;
  • evitare gli alcolici, soprattutto prima di andare a dormire.

Diagnosi e trattamento delle apnee notturne 

Per effettuare una diagnosi della presenza delle apnee notturne e del relativo grado di severità è necessario effettuare un esame chiamato polisonnografia. L’esame polisonnografico notturno cardiorespiratorio è un esame diagnostico non invasivo attraverso il quale si vanno a monitorare e registrare simultaneamente più parametri fisiologici durante il sonno; questo è necessario per la valutazione dei fenomeni patologici che possono intervenire mentre si dorme. Infatti con uno strumento chiamato polisonnigrafo, grazie all’applicazione di alcune fasce applicate all’addome, vengono registrati i movimenti respiratori e del torace; con altri sensori vengono rilevati il battito cardiaco e il flusso respiratorio, il russamento e la posizione del soggetto che dorme e con un saturimetro applicato al dito viene misurato la saturazione di ossigeno nel sangue.  

La polisonnografia può essere eseguita anche a domicilio presso l’abitazione del paziente; oltre alla comodità di eseguire l’esame presso il proprio domicilio, in questo modo si evitano lunghe liste di attesa e un risparmio dei costi dovuti agli spostamenti ed pernottamento, ai permessi richiesti sul posto di lavoro, al coinvolgimento di chi eventualmente deve accompagnare l’utente, ecc.. 

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Immagine Paziente dottore

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