La Sindrome alcolica fetale rappresenta la più grave disabilità permanente che si presenta nel feto. E' causa dall’esposizione in utero all’alcol, con conseguenze e rischi sulla gravidanza, sullo sviluppo fetale e sulla salute del bambino.
Per sindrome alcolico fetale si intende il manifestarsi di tutti quei sintomi che possono essere evidenziati a seguito dell’esposizione all’alcool prima del parto. E' caratterizzata dall'insieme dei problemi fisici, comportamentali e neurologici che possono verificarsi in un individuo esposto all'alcol prima della nascita e che possono avere implicazioni per tutta la vita, con costi personali, familiari e sociali assai elevati.
L'alcol è in grado di attraversare la barriera placentare, quindi arriva al feto dopo pochi minuti, mantenendo una concentrazione ematica di poco inferiore a quella della madre. Il feto, essendo privo di enzimi adatti a metabolizzare l'alcol, subisce gli effetti dannosi dell'etanolo e dei suoi metaboliti.
Il decalogo dell’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità
L’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità, Centro Collaborativo sulla promozione della salute e la ricerca sull’alcol dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha prodotto un decalogo che può contribuire a incrementare la consapevolezza sulla dannosità e la nocività del consumo di bevande alcoliche delle donne in gravidanza:
consumare bevande alcoliche in gravidanza aumenta il rischio di danni alla salute del bambino
durante la gravidanza non esistono quantità di alcol che possano essere considerate sicure o prive di rischio per il feto
il consumo di qualunque bevanda alcolica in gravidanza nuoce al feto senza differenze di tipo o gradazione
l’alcol è una sostanza tossica in grado di passare la placenta e raggiungere il feto alle stesse concentrazioni di quelle della madre
il feto non ha la capacità di metabolizzare l’alcol che quindi nuoce direttamente alle cellule cerebrali e ai tessuti degli organi in formazione
l’alcol nuoce al feto soprattutto durante le prime settimane e nell’ultimo trimestre di gravidanza
se si pianifica una gravidanza, è opportuno non bere alcolici. E si è già in gravidanza, è meglio interromperne l’assunzione sino alla nascita. I danni causati nel bambino dall’esposizione prenatale dall’alcol sono irreversibili e non curabili
è opportuno non consumare bevande alcoliche anche durante l’allattamento
si possono prevenire tutti i danni e i difetti al bambino causati dal consumo di alcol in gravidanza, evitando di consumare bevande alcoliche
interrompere il consumo di alcol è un gesto di responsabilità e di amore verso il nascituro.
Le cause della sindrome alcolica fetale
La sindrome alcolica fetale può essere distinta in cinque diversi disturbi:
Sindrome Feto-Alcolica (sindrome alcolica fetale),
Sindrome Feto-Alcolica parziale,
Disordini dello Sviluppo Neurologico Alcol-correlati,
Disturbo Neurocomportamentale Associato all’Esposizione Prenatale all’Alcol,
Difetti Congeniti Alcol-correlati.
Tutti questi disturbi facenti parte dello spettro alcolico fetale vengono utilizzati per differenziare gli effetti fisici e neurologici che l’esposizione prenatale all’alcol può infliggere al feto, ma ad accomunarli è ovviamente la causa, ovvero il consumo di alcolici durante la gravidanzaa e la conseguente esposizione all’alcol prima della nascita.
Tra i fattori di rischio associati allo sviluppo di complicazioni legate al consumo di alcool vale la pena ricordare:
Cattiva alimentazione
Suscettibilità genetica: alcune donne per ragioni genetiche metabolizzano l’alcol più lentamente di altre e sono per questo a maggio rischio (l’alcool rimane in circolo più a lungo).
L’esposizione prenatale all’alcol è la principale causa di disabilità congenite prevenibili, anche se in realtà l’esatto meccanismo tossico della sostanza non è perfettamente noto; l’alcol provoca danni irreversibili al sistema nervoso centrale, che causa non solo una diminuzione del volume del cervello, ma anche danni alle sue strutture interne.
Alti livelli di consumo di alcol nel primo trimestre sono legati ad una maggiore probabilità di anomalie facciali e cerebrali,
nel secondo trimestre sono associati a una maggiore incidenza di aborti spontanei,
terzo sono associati a una diminuzione dell’altezza, del peso e del volume cerebrale.
Queste correlazioni sono da interpretare come rischio, come probabilità di manifestare un certo segno/sintomo, ma in realtà i deficit neurocomportamentali possono essere conseguenza del consumo di alcolici in qualsiasi momento della gravidanza: l’esposizione prenatale all’alcol influisce su tutte le fasi dello sviluppo cerebrale attraverso un’ampia varietà di meccanismi, il più significativo dei quali si traduce in disfunzioni
cognitive,
motorie
e comportamentali.
Cura e trattamento
I bambini con sospetto di sindrome feto-alcolica dovrebbero essere indirizzati a un team qualificato di specialisti per una valutazione approfondita che includa l'esame delle caratteristiche facciali e una completa valutazione neuro-comportamentale.
Questo team può comprendere pediatri, psichiatri, psicologi, neurologi, genetisti clinici, logopedisti, terapisti occupazionali, assistenti sociali e terapisti educativi.
Se un team specializzato in sindrome feto-alcolica non è disponibile, si consiglia di rivolgersi a uno specialista locale con esperienza in sindrome feto-alcolica (ad esempio, un pediatra, un genetista clinico, uno psicologo) per la valutazione iniziale.
Le indicazioni per il rinvio a un team multidisciplinare specializzato in sindrome feto-alcolica comprendono:
Esposizione all'alcool prima della nascita. Per i bambini con bassa esposizione all'alcol e senza caratteristiche tipiche del volto, la crescita e lo sviluppo del bambino devono essere controllati attentamente;
Preoccupazione dei genitori o dei tutori per la sindrome feto-alcolica (anche quando l'esposizione all'alcol prima della nascita è sconosciuta o negata);
Esposizione alcolica prima della nascita sconosciuta e alterazioni caratteristiche della forma del volto caratteristici, oppure una o più caratteristiche facciali associate a deficit della Crescita e/o ad anomalie del sistema nervoso centrale.
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