La cherofobia è definita come una forma d’ansia anticipatoria che preclude di raggiungere la felicità. Rappresenta un aspetto dell'ansia anticipatoria che nasce dalla paura che la serenità possa in qualche modo renderci vulnerabili.
La cherofobia è una patologia che porta il paziente a sviluppare una avversione verso le emozioni positive che generano felicità.Spesso diventa un meccanismo di difesa dalle emozioni comunemente considerate positive, ma vissute dal cherofobico come momento di estrema vulnerabilità. Nonostante non sia riconosciuto come vero e proprio disturbo, gli esperti del settore la ritengono una forma d'ansia che genera nel paziente la convinzione che qualcosa di brutto sta per accadere.
La paura di essere felici è spesso legata a uno o più momenti gioiosi vissuti da bambini a cui ha fatto seguito un evento traumatico, fisico o emotivo, come una punizione, una delusione o anche una perdita importante. Questa esperienza negativa, in cui emozioni come la rabbia, l’umiliazione e il dolore hanno ottenebrato ogni sensazione positiva, ha fatto sì che si venisse a creare un’associazione distorta della relazione causale tra felicità e dolore.
I sintomi della cherofobia
Ad oggi gli psicologi hanno individuato un corpus di sintomi e atteggiamenti comuni a molti cherofobici, per esempio:
evitare opportunità che potrebbero condurre a cambiamenti positivi nella vita;
rifiutare di partecipare ad attività divertenti;
sentirsi in colpa per essere felici;
provare ansia qualora si sia invitati ad eventi sociali;
avere l’idea che essere felici possa poi significare che accadrà qualcosa di negativo;
non voler essere felici e pensare che provare felicità possa trasformare in persone peggiori;
avere la convinzione che mostrare felicità sia negativo di fronte agli amici e alla propria famiglia;
pensare che perseguire la felicità sia una perdita di tempo o uno sforzo inutile.
la tendenza a evitare opportunità che potrebbero condurre a cambiamenti di vita positivi;
il rifiuto di prendere parte ad attività divertenti.
Chi soffre di cherofobia prova, inoltre, ansia se invitato a partecipare a un'occasione sociale. La felicità è poi spesso percepita dal cherofobico come un "frutto proibito", qualcosa da non mostrare agli altri e per cui sentirsi in colpa, e a cui, sicuramente, seguirà una punizione. Il cherofobico crede anche che la felicità possa renderlo un individuo peggiore e non ben visto e ritiene che perseguirla sia una perdita di tempo e uno sforzo inutile.
Le cause della cherofobia
Le cause di questo disagio psicologico rimandano alle esperienze infantili della persona, nelle quali un momento di felicità potrebbe essere stato seguito da un evento traumatico fisico o emotivo come una punizione, una delusione o anche una perdita importante. Anche il contesto e la cultura in cui si vive e l'educazione ricevuta possono contribuire al disturbo. I soggetti cherofobici evitano esperienze che potrebbero procurare loro gioia a causa del timore che possano riattualizzare il trauma del passato. Questo meccanismo difensivo li porta a sfuggire alla felicità per ripararsi dal dolore e dalla sofferenza.
Come si cura la cherofobia?
Andare dallo psicologo permette di imparare ad accogliere tutte le emozioni, anche quelle di gioia e di felicità. Attraverso una maggiore consapevolezza di sé è possibile comprendere le ragioni che portano a evitare le emozioni piacevoli e riscoprire quanto la felicità sia frutto di un processo che parte esclusivamente da se stessi.
In tal modo la felicità diviene un modo di pensare e di agire basato su nuovi significati e nuove interpretazioni delle esperienze, che saranno vissute e sperimentate in prima persona e accompagnate non solo dal coraggio ma in primis dal desiderio di essere felice.
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