Depressione post parto: sintomi, cause e rimedi.


Depressione post parto: sintomi, cause e rimedi.

La depressione post parto è una forma depressiva che si manifesta dopo il parto, colpisce circa il 10-20% delle donne e può mantenersi per circa 6-7 mesi se non si interviene tempestivamente.

La depressione post parto è costituita da sintomi depressivi che durano nel tempo per più di due settimane dopo il parto. E' una malattia grave ma curabile, che comporta sentimenti di estrema tristezza, indifferenza, ansia, irritabilità, per la maggior parte della giornata, quasi tutti i giorni. 
Molte donne nella prima settimana dopo il parto si sentono tristi, piangono e sono ansiose. Si tratta di una reazione molto frequente, definita baby blues, ed è considerata normale. Il quadro clinico del baby blues, però, non dura più di due settimane. Se i disturbi si protraggono più a lungo, o iniziano più tardi, si potrebbe trattare di depressione post partum (DPP). Diversi esperti nel campo ritengono che la DPP possa manifestarsi fino a 12 mesi dopo il parto.

I sintomi della depressione post parto

I sintomi della depressione post partum non sono transitori e possono persistere (variando d’intensità) anche per molti anni. Possono quindi avere conseguenze più o meno dirette non solo sulla madre, ma anche sul figlio e sull’intero nucleo familiare. I principali sono:

  • sentimenti di tristezza

  • senso di colpa

  • ansia

  • senso di inutilità

  • difficoltà a concentrarsi e a prendere decisioni anche banali

  • disturbi del sonno e dell’appetito

  • pensieri suicidari o di morte

  • perdita di interessi e mancanza di energie.

Le cause della depressione post partum

La causa della depressione post partum non è del tutto chiara. Alcuni dei fattori cui è associata includono:

  • forti oscillazioni del tono dell'umore e pianto immotivato, in più momenti della giornata

  • Desiderio di isolamento dai familiari, compreso il bambino

  • Variazioni dell'appetito, con conseguente significativa perdita/aumento di peso (oltre 5 kg), non legate a diete o malattie specifiche

  • Difficoltà ad addormentarsi o a dormire a sufficienza (sonni agitati o risvegli precoci) oppure aumento del bisogno di dormire, anche durante il giorno

  • Agitazione e ansia o, al contrario, rallentamento dei riflessi

  • Irritabilità o frustrazione

  • Tendenza ad affaticarsi molto anche dopo attività non particolarmente impegnative

  • precedenti problemi di salute mentale, in particolare di depressione, nell’arco della vita

  • problemi di salute mentale durante la gravidanza

  • mancanza di aiuto e supporto da parenti stretti e amici

  • problemi di relazione con il partner

  • eventi stressanti recenti, come per esempio un lutto

  • aver avuto il "baby blues".

Fattori di rischio della depressione post parto

La depressione post-parto può insorgere dopo la nascita di ogni bambino, non soltanto dopo il primogenito. Il rischio aumenta se:

  • Si ha alle spalle una storia di depressione, sia durante una precedente gravidanza, sia in altri periodi della vita;

  • Si è andate incontro ad eventi stressanti durante l'anno passato, quali complicazioni di gravidanza, una malattia o la perdita di posti di lavoro;

  • Sono insorti problemi nella relazione con il proprio partner;

  • Si sta attraversando un periodo di problemi finanziari;

  • La gravidanza non è stata programmata o è indesiderata.

Il rischio di sviluppare psicosi post-parto è più alto nelle donne che hanno disturbi bipolari.

Terapia per la depressione post parto

Con le cure e il supporto adeguati, la maggior parte delle donne può guarire completamente dalla depressione post partum, anche se ciò può richiedere tempo. I tre principali tipi di trattamento sono le strategie di auto-aiuto, la psicoterapia e i farmaci. La decisione sul migliore tipo di terapia va presa insieme al medico curante dopo aver valutato vantaggi e svantaggi di ognuna.

Il medico potrebbe anche effettuare una visita medica e prescrivere delle analisi per vedere se ci siano altri eventuali problemi di salute da affrontare. Per esempio, dopo aver partorito si potrebbe essere anemici e ciò potrebbe sommarsi alla condizione psicologica di umore depresso.

Auto-aiuto

Prendersi cura di un bambino può essere stressante e impegnativo per chiunque e può essere ancora più gravoso in presenza di una depressione post partum. Ci sono una serie di comportamenti che si possono seguire per migliorare i disturbi (sintomi) e cercare di affrontarli meglio. Questi includono:

  • parlare con il partner, gli amici e i famigliari, cercare di far capire loro come ci sente e cosa possono fare per essere di aiuto e supporto

  • non cercare di essere una "super-mamma", accettare l'aiuto degli altri quando viene offerto e chiedere ai propri cari di dare supporto nella cura del bambino e nelle attività quotidiane, ad esempio nei lavori domestici, nel cucinare e fare la spesa

  • trovare il tempo per se stesse, cercare di svolgere attività rilassanti e piacevoli, come andare a fare una passeggiata, ascoltare musica, leggere un libro o fare un bagno caldo

  • riposare quando è possibile, sebbene sia difficile quando ci si prende cura di un bambino, bisogna cercare di dormire ogni volta che se ne ha la possibilità, avere buone abitudini legate al sonno e chiedere al partner di collaborare per accudire il bambino durante la notte

  • svolgere esercizio fisico regolare, è stato dimostrato che l’esercizio fisico contribuisce a migliorare l'umore nelle persone con depressione lieve

  • mangiare regolarmente in modo sano, non rimanere per lunghi periodi a digiuno

  • non bere alcolici o prendere droghe, perché possono peggiorare la situazione

L’ostetrica o i servizi materno-infantili del distretto sanitario cui si appartiene possono mettere in contatto con un assistente sociale, specialisti della salute mentale o con un gruppo di sostegno locale. Può aiutare molto parlare e confrontarsi con altre mamme che si trovano in una condizione simile.

Cure psicologiche

Le terapie psicologiche, di solito, sono le cure di prima scelta nelle donne con depressione post partum. Le principali sono:

  • auto-aiuto guidatosi basa sull'uso di manuali di autoaiuto o corsi on-line che possono essere adoperati da soli o, meglio, in gruppo sotto la guida di un terapeuta o di un conduttore esperto in salute mentale. I contenuti dei manuali e dei corsi si concentrano sui diversi problemi che possono manifestarsi e sui consigli pratici per affrontarli. I programmi dei manuali di autoterapia di gruppo, in genere, possono essere completati in 12-14 settimane con incontri settimanali ciascuno della durata di due ore

  • terapia interpersonale (IPT), è una psicoterapia che si focalizza sui problemi e le difficoltà nelle relazioni familiari, con il partner e gli amici e su come essi abbiano un collegamento con la depressione. Il trattamento, di solito, dura 3-4 mesi

  • terapia cognitivo-comportamentale (CBT), si basa sul presupposto che le convinzioni su di sé, sul mondo e sul futuro dipendano spesso da modi sbagliati di osservare la realtà e di ragionare. Queste convinzioni possono portare a stati d’animo negativi e a non reagire in modo costruttivo alle difficoltà del mondo e ai propri difetti. La CBT si propone di rompere questo circolo vizioso, o quella che viene chiamata spirale della depressione, e di trovare nuovi modi di pensare per contrastare gli errori di ragionamento. Per esempio, alcune donne pensano che una mamma dovrebbe sempre provare gioia nell'accudire il proprio bambino e dovrebbe sapere come farlo senza mai commettere errori. Come parte della CBT, le mamme sono incoraggiate a contrastare queste convinzioni sbagliate e a modificare i modi di pensare in maniera più positiva e costruttiva. La CBT può essere effettuata sia individualmente, sia in gruppo. Il trattamento per lo più dura 3-4 mesi

Antidepressivi

Gli antidepressivi possono essere consigliati alle persone che soffrono di depressione moderata, o grave, e non vogliono sottoporsi a una cura psicologica oppure, pur avendola seguita, non ne hanno avuto beneficio. Potrebbero essere utilizzati anche nei casi di depressione post partum lieve preceduti da episodi di depressione.

Gli antidepressivi possono aiutare ad alleviare disturbi come l’umore depresso, l’irritabilità, la mancanza di concentrazione e l’insonnia permettendo di affrontare meglio le difficoltà e le attività quotidiane. Di solito, devono essere presi per almeno una settimana prima che inizino a produrre gli effetti, quindi, è importante non interrompere la cura, anche se non si nota un miglioramento immediato. Di solito, l’antidepressivo deve continuare ad essere utilizzato per almeno sei mesi, dopo aver cominciato a sentirsi meglio. Se si smette troppo presto, può verificarsi una ricaduta.

Antidepressivi e allattamento al seno

Se si allatta al seno, è bene chiedere al medico curante un farmaco adatto a tale periodo poiché alcuni antidepressivi, da questo punto di vista, sono considerati più sicuri di altri.
Il medico dovrebbe spiegare i rischi cui si può incorrere prendendo un antidepressivo e consigliare quello che comporta un minor rischio per la mamma e il bambino.

Effetti indesiderati (effetti collaterali) degli antidepressivi

Gli effetti indesiderati più comuni degli antidepressivi sono:

  • nausea

  • sensazione di agitazione o debolezza

  • vertigini

  • stitichezza

  • scarsa salivazione, bocca secca

  • visione annebbiata

Questi effetti dovrebbero passare una volta che l’organismo si abitua al farmaco.

Depressione post partum grave

Se la depressione post partum è molto grave e non risponde alle cure, probabilmente sarà necessario essere seguiti da un servizio di specialisti di salute mentale.

Il servizio sarà in grado di proporre dei trattamenti aggiuntivi, come ad esempio:

  • terapia cognitivo-comportamentale (CBT) intensa, prevede un numero maggiore di incontri (più sedute)

  • farmaci diversi

  • tecnica del massaggio al bambino, per aiutare la mamma a entrare maggiormente in contatto con lui se la vicinanza è un problema

  • psicoterapia di diverso tipo

Se si pensa che la depressione sia così grave da rischiare di danneggiare se stessi o altri, si può ricorrere a un ricovero. In questo caso occorre stare tranquilli, il bambino può essere curato dal papà e/o dalla famiglia finché non ci si sente abbastanza bene per tornare a casa.

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