Ipocondria: significato, sintomi e cause


Ipocondria: significato, sintomi e cause

L’aspetto principale dell’ipocondria è che la paura o la convinzione ingiustificate di avere una malattia persistono nonostante le rassicurazioni mediche.

Dall'infondata paura di essere affetti da una o più patologie nasce l'Ipocondria, un disturbo psichico che porta il soggetto ad andare alla costante ricerca di sintomi e conseguentemente di malattie spesso autodiagnosticate. Non si conosce ancora l’origine certa dell’ipocondria, ma sappiamo che è necessaria una predisposizione biologica e che si sviluppa frequentemente nei giovani, senza distinzione tra uomini e donne. Anche il contesto familiare ha il suo ruolo soprattutto quello in cui vi è un’attitudine sproporzionata verso la salute e le malattie in genere. Questo può portare alla comparsa di atteggiamenti e comportamenti iperprotettivi e anche con lo sviluppo successivo di veri e propri disturbi d’ansia o di panico. 

Significato di l'ipocondria

L'ipocondria è un disturbo psichico, caratterizzato dalla preoccupazione ossessiva di avere una qualche grave malattia. Tipicamente, il soggetto ipocondriaco attibuisce sensazioni corporee sgradevoli alla presenza di una malattia grave e, nel tentativo di scongiurare questa possibilità, cerca costantemente rassicurazioni sia da parte dei medici che lo hanno in carico che attraverso la ricerca frequente di  informazioni sulla malattia da fonti diverse. 

Si tratta, però, di un timore immaginario presente solo nella mente del soggetto in questione. I malati di ipocondria sono fortemente condizionati dalla paura di essere malati o di soffrire di qualcosa, nonostante tutti gli esami medici svolti (anche quelli più specifici) abbiano dimostrato l'esatto contrario. Talvolta questo disturbo può essere così profondo e radicato da condizionare l'attività lavorativa e le relazioni sociali della persona in questione

L'ipocondria colpisce uomini e donne senza distinzione tra i sessi. Può interessare tutte le fasce d'età ma secondo i dati la maggior parte degli ipocondriaci è di età adulta.

Le cause e i fattori di rischio

I pazienti ipocondriaci hanno un’immagine di sé caratterizzata dalla convinzione di essere delle persone fragili, vulnerabili, deboli, facili alle malattie. Tale credenza è piuttosto generale e globale, ma in questi casi, costituisce uno dei perni intorno al quale si costruisce il senso della propria identità. Le cause di ipocondria non sono note, o meglio non sono del tutto chiare. Mentre per quanto riguarda i fattori di rischio sono i seguenti:

  • aver sofferto, in età adolescenziale, di una malattia molto grave, che ha lasciato, nella psiche della persona colpita, un segno indelebile;

  • conoscenza di soggetti affetti dagravi patologie;

  • morte di una persona cara;

  • soffrire di disturbi d'ansia;

  • essere convinti che stare bene equivale a non aver alcun tipo di fastidio fisico o di malessere;

  • vivere con un familiare affetto da ipocondria;

  • sentirsi inspiegabilmente vulnerabile;

  • essere trascurati da parte dei genitori in età adolescenziale.

I sintomi principali dell'ipocondria

I sintomi e i segni che più frequentemente si riscontrano in una persona affetta da ipocondria sono i seguenti:

  • paura/convinzione di essere affetti da  una grave malattia;

  • credere che un qualsiasi sintomo, anche piccolo, indichi una patologia più grande;

  • prenotare tante visite, anche specialistiche, e sottoporsi periodicamente a  esami come risonanze magnetiche, ecocardiogrammi ecc;

  • cambiare spesso medico di riferimento;

  • parlare con chiunque, parenti e amici, solo ed esclusivamente dei malanni immaginari che si crede avere;

  • fare continue ricerche su malattie gravi;

  • misurarsi continuamente il polso e la pressione sanguigna;

  • leggere o sentir parlare di una malattia e convincersi di averla.

Ipocondria e ansia

L'ipocondria presenta molte analogie con i disturbi d'ansia. Spesso, difatti, gli ipocondriaci manifestano sintomi paragonabili a quelli avvertiti dalle persone ansiose. A conferma delle sue similitudini con i disturbi indotti dall'ansia, l'ipocondria è anche definita come ansia per la salute.

Le conseguenze dell'ipocondria

L'ipocondria può degenerare in un disturbo psichico disabilitante in quanto incide sulla quotidianità del soggetto, sul suo lavoro e sul suo comportamento verso se stesso e verso gli altri. Inoltre l'ipocondria, quando grave, può portare a:

  • uso smodato e pericoloso di farmaci;

  • frustrazione;

  • irritabilità;

  • depressione;

  • disturbo d'ansia;

  • uso di droghe. 

Il trattamento dell’ipocondria

La terapia per il Disturbo d’ansia da malattia è di tipo farmacologico, psicoterapeutico o un’integrazione dei due. L’approccio farmacologico è utile per alleviare i sintomi o per meglio controllarne alcune fasi più acute, o come supporto alla psicoterapia. È da considerare che, per la natura del disturbo, una persona potrebbe rifiutarsi di assumere i farmaci per paura di ammalarsi o di avere danni alla salute, dato che il contesto medico può allarmare chi soffre del disturbo.
La psicoterapia cognitivo-comportamentale è ritenuta a oggi la forma di intervento più efficace per affrontare con successo il Disturbo d’ansia da malattia. (Fonte: National Institute for Health and Clinical Excelence, NICE, 2011).
Chi soffre di ipocondria interpreta erroneamente le sue sensazioni corporee e ve ne attribuisce una pericolosità esagerata rispetto alla realtà. L’intervento di psicoterapia cognitivo-comportamentale è volto a sostituire l’idea che i sintomi sperimentati siano generati da una grave malattia, costruendo un’ipotesi alternativa, più adeguata e vicina alla realtà. Se i pazienti sono riluttanti ad affidarsi a un percorso di psicoterapia è utile agire con un intervento psicoeducativo (un passaggio intermedio) che meglio delinei sia la situazione della persona che si rivolge al terapeuta, sia gli obiettivi della terapia stessa. Evidenze da studi scientifici (Fonte: Lukens & McFarlane, 2004) confermano l’efficacia dell’intervento psicoeducativo, in particolare se eseguito in gruppo. Il paziente, intrapresa la psicoterapia, viene guidato attraverso un percorso atto a renderlo maggiormente consapevole dei suoi processi mentali, dei meccanismi che governano il suo comportamento. Con l’aiuto del terapeuta vengono individuati i circoli di mantenimento del disturbo e le sue ripercussioni su aspetti comportamentali, con un graduale miglioramento della qualità della vita, fino a quel momento compromessa dal timore di avere una grave malattia.

Per evitare tali complicanze affidati sempre a professionisti del settore. Contatta uno dei nostri specialisti in Psicologia.



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