La Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) spiega come contrastare il sovrappeso e quanto sia importante consumare degli spuntini tra i pasti principali, mangiando 5 volte al giorno!
L'obesità è una vera e propria malattia a carattere endemico, negli ultimi anni ha colpito fino ad 1/3 della popolazione, prevalentemente nelle aree geografiche caratterizzate da benessere economico. In molti ricorrono a startegie fai da te per perdere peso, con digiuni assurdi o diete che non hanno senso.
Risparmiare calorie saltando i pasti principali non è un buon metodo per dimagrire. Niente colazione un caffè e via, un’insalatina a pranzo, mangiare solo a cena: questi comportamenti riducono le calorie ingerite, si perde peso ma l’effetto dimagrante dura poco perché il metabolismo si adatta alle “ristrettezze” a cui è stato sottoposto e riduce la sua attività, cosicché anche assumendo solo 1.000 calorie al giorno si perderà poco grasso e si avrà molta fame. Per dimagrire bene, cioè perdere massa grassa, occorre mangiare poco ma spesso (5 volte al giorno), seguendo il proprio bilancio energetico e adottando un’alimentazione a basso tenore calorico ma equilibrata in macro e micronutrienti. Questo significa: niente diete dissociate di sole proteine o soli carboidrati a pranzo o cena o viceversa. Tutti i giorni frutta e verdura in abbondanza e alimenti integrali. Niente diete iperproteiche o che escludono pane e pasta, niente giorno di digiuno.
Adulti e bambini devono mangiare cinque volte al giorno: colazione, spuntino di metà mattina, pranzo, spuntino di metà pomeriggio e cena. Saltare una di queste tappe è: "correlato positivamente con un aumentato rischio di obesità, perché la distribuzione giornaliera dei pasti è uno dei fattori che possono contribuire meglio alla qualità della dieta. Cinque occasioni alimentari al giorno sono dunque ideali per una corretta distribuzione di energia e nutrienti". A garantirlo è Martina Pirola, biologa nutrizionista e referente della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS), che salva gli spuntini dalle false credenze.
Una tra tutte le false credenze è che gli spuntini causino un incremento dell'apporto energetico giornaliero: "Non è così - ribadisce l'esperta - i due spuntini al giorno non sono un pasto in più, anzi contribuiscono a ridurre il potenziale sovraccarico digestivo e metabolico che può conseguire a un minor numero di pasti più pesanti. Gli spuntini, riducendo il senso di fame, permettono un maggiore controllo dell'appetito. Generalmente lo spuntino di metà mattina apporta un 5% dell'energia e quello di metà pomeriggio un altro 5%".
Eesempi di spuntini validi possono essere "la frutta fresca che, con l'apporto di fibra e vitamine - continua Pirola - contribuisce a raggiungere un introito di gruppi alimentari spesso lasciati da parte. Si possono fare spremute o centrifugati o mousses. Anche lo yogurt o il pane e marmellata sono buoni spuntini".
Attenzione però agli eccessi: "Se questi break alimentari sono fatti in abbondanza o ricchi in calorie, ma carenti in nutrienti necessari, si correrà il rischio di intercorrere nel sovrappeso e nell'obesità - avverte la biologa nutrizionista - soprattutto in età pediatrica".
Nella lista degli alleati rientra inoltre la frutta a guscio. "È un ottimo spuntino se alternata ad altri, in quanto è una valida fonte di grassi buoni, ma in eccesso non va bene".
La Dott.ssa Martina Pirola ha collaborato alla realizzazione del progetto 'Nutripiatto' della Nestlé per l'educazione alimentare dei bambini dai 4 ai 12 anni, con il supporto scientifico della SIPPS e del Campus Biomedico di Roma.